Black Friday, spese e acquisti natalizi spingono i consumi delle famiglie. Vendite all’ingrosso e grande distribuzione viaggiano a velocità sostenuta mentre il commercio al dettaglio manifesta ulteriori segnali di sofferenza incapace di contrastare le piattaforme di vendita online: i piccoli negozi sono in grande difficoltà e contano sui ricavi delle ultime settimane dell’anno per far quadrare un minimo i conti. La battaglia sarà dura perché la concorrenza è molto agguerrita ed il catalogo dei prodotti, sfogliabile comodamente seduti sulla poltrona di casa, riserva offerte non replicabili nei negozi di quartiere e nei centri commerciali. Ogni giorno in Italia trentacinque milioni di consumatori digitali vanno a caccia di beni e servizi. L’abbandono dei piccoli centri e l’aumento dei costi in città, come ha denunciato Confcommercio, crea situazioni di grave squilibrio. Il segretario generale dell’associazione, Marco Barbieri, averte che sono necessari interventi correttivi urgenti da parte del Governo. «Se un esercente si vede aumentare l’energia del 25%, la tassa di occupazione del suolo pubblico, la tari e pure l’imposta di soggiorno - dice Barbieri - deve scaricare un minimo di questi costi sul consumatore finale, che a sua volta non riesce più a permettersi la spesa e allora non compra: alla fine quell’attività chiude».

Il boom del commercio online

Nel 2024, secondo l’Osservatorio ecommerce B2c Netcomm-School of Management del Politecnico di Milano, nel 2024, gli acquisti online hanno toccato quota 58,8 miliardi di euro: 38,2 miliardi di prodotti e 20,6 miliardi di servizi. Nei primi 5 mesi del 2025, sempre secondo l’Osservatorio del Politecnico, gli acquisti online hanno raggiunto quota 40,1 miliardi. Informatica ed elettronica guidano le vendite con 8,9 miliardi di guadagni, +5% rispetto allo stesso periodo del 2024. Abbigliamento ed accessori valgono 6,2 miliardi (+5%), l’arredamento e l’home living 4,7 miliardi (+6%), cura della persona e prodotti di bellezza 3,1 miliardi (+7%), auto e ricambi 2,9 miliardi (+3%).

Il food delivery

Avviata quasi in sordina dalla più grande catena mondiale di fast food, oggi la consegna di cibo e bevande a domicilio si attesta al terzo posto dei ricavi registrati dall’analisi dell’osservatorio del Politecnico. Vale 4,9 miliardi e cresce del 7% rispetto al 2024. Aumentano le richieste  per le enogastronomie locali, cresce anche la spesa online da supermercato. Il food delivery spopola nelle città mentre i servizi risultano quasi inesistenti nei centri con meno di 10mila abitanti

Imprese online e consumatori digitali

Poche spese, niente magazzino, tanto lavoro di confezionamento e spedizione. L’Osservatorio del Politecnico di Milano ha censito oltre 91mila venditori italiani: il loro numero cresce al ritmo del 10% in più all’anno. Esperienza consolidata e marchi riconosciuti nel settore dell’informatica e dell’elettronica muovono la spesa maggiore a scontrino: 210 euro ad acquisto in carrello. La spesa media effettuata online per abbigliamento ed accessori è pari a 114 euro, mentre quella per prodotti di bellezza e cura della persona è pari a 37 euro. I consumatori digitali sono più di 35 milioni, con 1,2 milioni di nuovi clienti sulle piattaforme ecommerce in un solo anno.