Boom di acquisti di farmaci e automobili dall’Estremo Oriente. L’allarme di Confartigianato: «Italia sempre più dipendente da materie prime e beni prodotti e venduti dal colosso asiatico»
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Piccole e medie imprese europee sempre più in difficoltà, incapaci di contrastare l’avanzata delle aziende cinesi. Prezzi imbattibili e campagne di marketing incisive e martellanti, unite a costi doganali e di spedizione pari a zero abbattono qualsiasi forma di concorrenza. Nei primi nove mesi dell’anno secondo Eurostat il colosso asiatico ha venduto materie prime e beni per un valore di 13,7 miliardi di euro, 6 dei quali per prodotti farmaceutici. Nel 2025 il volume d’affari verso l’Ue è cresciuto dell’1,8%, raggiungendo quota 9,4% degli scambi commerciali complessivi dell’Europa con l’estero. In Italia gli acquisti dalla Cina fanno invece segnare un balzo in avanti del 24,5%. La crescita dell’import dal Paese asiatico è trainata, oltre che dal farmaceutico, aumentato del 46,1%, dai mezzi di trasporto, in particolare dagli autoveicoli: Questi ultimi segnano una crescita del 43,7%, a fronte dell’incremento dell’11,1% registrato sia dalla media UE che dalla Francia, mentre l’import di autoveicoli cinesi in Germania scende del 3,7%.
Importazioni dalla Cina che crescono a doppia cifra
I Paesi europei acquistano di tutto. L’import di altri mezzi trasporto registra un aumento del 52,8% (833 milioni di euro negli ultimi 12 mesi). Cresce anche il settore alimentare, +16,8% (612 milioni). I numeri più pesanti, in termini di posizionamento di mercato e di guadagni, riguardano l’importazione in Europa di prodotti chimici +11,9% (9.035 milioni), i macchinari +12,8% (6.330 milioni), l’abbigliamento +14,8% (2.582 milioni di euro), i prodotti in metallo, +14,6% (2.527 milioni), prodotti di pelletteria, +10,1%, (2.145 milioni). Crescita a doppia cifra dell’import dalla Cina anche per il complesso nei settori di MPI – si tratta dei comparti di alimentare, moda, legno e arredo, prodotti in metallo e altre manifatture (che comprendono gioielleria e occhialeria) – che segna un aumento dell’11,2% portando il valore dell’import nel 2025 (ultimi dodici mesi ad agosto) a 13.656 milioni di euro. A guidare il boom di commesse in termini di volumi di guadagni sono i prodotti della manifattura, +8,2%, 2.857 milioni negli ultimi 12 mesi.



