Nel 2024 l’Inps ha pagato 364 milioni di euro (+4,9%). Tutti i numeri nel report dell’Osservatorio statistico sulle prestazioni pensionistiche e sui beneficiari del sistema pensionistico italiano
Tutti gli articoli di Economia e lavoro
PHOTO
Più donne che uomini. Ma questi ultimi incassano assegni più alti del 34%: 25.712 euro contro 19.140. I beneficiari di pensioni sono 16 milioni, il 32% dei quali ne percepisce due o più. Il 77,2% delle pensioni è di natura previdenziale, il 20,2% rientra tra le prestazioni assistenziali ed il restante 2,7% di indennizzo. La spesa pensionistica complessiva si distribuisce per il 51,1% nel Nord, per il 28% nel Mezzogiorno e per il 20,9% nel Centro Italia. Al Nord l’assegno pesa il 7% in più rispetto a resto del Paese.
L’Osservatorio statistico sulle prestazioni pensionistiche e sui beneficiari del sistema pensionistico italiano ha pubblicato oggi l’aggiornamento sul report annuale di settore. Le prestazioni erogate al 31 dicembre 2024 sono 23.015.011 (+0,4% rispetto al 2023), per un ammontare complessivo annuo di 364.132 milioni di euro (+4,9% rispetto al 2023).
I beneficiari di prestazioni pensionistiche sono 16.305.880 (+0,5% rispetto al 2023), con una media di 1,4 pensioni a testa, anche di diverso tipo. Il 68% percepisce una sola prestazione, mentre il 32% ne percepisce due o più. Le donne rappresentano il 51% dei pensionati, ma gli uomini percepiscono il 56% dei redditi pensionistici. L’importo medio annuo dei redditi percepiti dagli uomini è infatti superiore del 34% rispetto a quello delle donne: 25.712 euro contro 19.140.
La tipologia
Il 77,2% delle pensioni è di natura previdenziale (invalidità, vecchiaia e superstiti), mentre il 20,2% rientra tra le prestazioni assistenziali (invalidità civili, assegni e pensioni sociali, pensioni di guerra) e il 2,7% sono assegni di indennizzo.
I beneficiari
Il gruppo più numeroso di pensionati è costituito dai titolari di pensioni di vecchiaia, pari a 11,4 milioni di persone, il 28% dei quali cumula anche trattamenti di altro tipo. Seguono i titolari di pensioni ai superstiti, 4,2 milioni: il 32% percepisce solo pensioni ai superstiti, mentre il restante 68% percepisce anche pensioni di altro tipo. I titolari di pensioni di invalidità previdenziale sono 890mila, il 46% dei quali cumula pensioni di tipo diverso. I beneficiari di prestazioni assistenziali sono 3,9 milioni: il 48% è titolare anche di prestazioni diverse da quelle assistenziali. Sono principalmente i beneficiari di indennità di accompagnamento che percepiscono anche pensioni di tipo previdenziale. Infine, ci sono 605mila titolari di assegni di indennizzo, la grande maggioranza dei quali, il 72%, cumula tale prestazione con altri tipi di prestazione previdenziale o assistenziale.
La distribuzione territoriale
Le regioni settentrionali concentrano la quota prevalente di pensioni (47,3%) e pensionati (47,7%), con importi medi superiori del 7,1% alla media nazionale. La spesa pensionistica complessiva si distribuisce per il 51,1% nel Nord, per il 28% nel Mezzogiorno e per il 20,9% nel Centro Italia.


