Pausa pranzo fai da te. Al Sud e in Calabria conviene di più e Vibo Valentia domina la classifica stilata da Bravo fintech leader nella gestione del debito, che ha messo a confronto il costo del break quotidiano fuori ufficio con il pasto preparato a casa. Rinunciando al primo Bravo calcola un risparmio pari a 263 euro al mese, 3.156 euro all’anno. Una cifra tutt'altro che trascurabile, pari a due mensilità di lavoro. Bravo suggerisce di ritornare alle origini, limitando le pause in bar e tavole calde. Al Nord un pasto completo costa mediamente 16 euro, mentre al Sud si può fare con 13. Preparare un pranzo a casa - primo piatto, acqua e caffè - costerebbe circa 1 euro e 70 centesimi. Una bella differenza. Vibo Valentia secondo Bravo è la città più risparmiatrice d’Italia: qui chi evita il pranzo fuori risparmia il 22,3% della retribuzione mensile lorda, pari a 243 euro su 1.090. Seguono Grosseto con il 21,5% e Imperia con il 21%. Milano, invece, si posiziona ultima con appena il 10,8%: pur rimanendo elevato in valore assoluto, il risparmio pesa meno su una busta paga più consistente.

Nord contro Sud

Anche la geografia del risparmio sulla pausa pranzo vede un’Italia a due velocità. Lombardia, Friuli-Venezia Giulia ed Emilia-Romagna guidano la classifica con circa 3.427 euro annui di potenziale risparmio. All'estremo opposto si posizionano Puglia, Sicilia, Sardegna, Molise e Abruzzo, tutte poco sotto i 2.800 euro. Il divario tra Nord e Sud supera i 670 euro l'anno.

Milano, Monza-Brianza e Parma occupano il podio delle città dove portarsi il pranzo conviene maggiormente in termini assoluti, con 3.427 euro annui ciascuna. Il capoluogo lombardo, con la retribuzione mensile lorda più alta d'Italia (circa 2.780 euro), dimostra come anche stipendi elevati non proteggano dal peso delle spese alimentari quotidiane.

«L'educazione finanziaria non riguarda esclusivamente investimenti o prestiti importanti, ma coinvolge anche le decisioni quotidiane - spiega Santiago Onate Verduzco, country manager di Bravo in Italia - portarsi il pranzo da casa può sembrare un gesto insignificante, eppure nell'arco di dodici mesi si traduce in quasi due mensilità aggiuntive. È proprio questo tipo di consapevolezza che spesso manca nel nostro Paese. Il sovraindebitamento nasce anche dall'accumulo di piccole spese apparentemente irrilevanti – conclude Onate Verduzco - che nel tempo diventano insostenibili».