Il nuovo Codice delle costruzioni punta su procedure semplificate e sul riordino dei titoli abilitativi. C’è l’ok al fascicolo del fabbricato. Ecco tutte le novità contenute nel disegno di legge delega
Tutti gli articoli di Economia e lavoro
PHOTO
Il nuovo Codice dell’edilizia e delle costruzioni che emerge dal disegno di legge delega approvato dal Consiglio dei ministri modifica la norma in vigore dal 2001 e individua, tra le altre cose, una corsia preferenziale per regolarizzare gli abusi compiuti prima dell'entrata in vigore della cosiddetta legge ponte del 1967. «Offriamo all’Italia regole più chiare e certe, tagliando la burocrazia: in questo modo non avremo più altri casi-Milano, con contenziosi tra enti locali e magistratura che rischiano di paralizzare le città». Così il vicepremier Matteo Salvini, principale artefice della riforma: il testo del ddl è una proposta del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Quattro gli obiettivi della riforma: la semplificazione di procedure e iter amministrativi, la chiusura dei procedimenti relativi ai condoni edilizi del 1985, del 1994 e del 2003, il riordino e lo stop alla doppia difformità dei titoli autorizzativi, infine l’uniformità della disciplina di settore attraverso parametri nazionali adottati da tutte le regioni.
Sanatorie più veloci per gli abusi storici
Per la regolarizzazione degli abusi realizzati prima dell'entrata in vigore della cosiddetta legge ponte del 1967 sono previste procedure semplificate e agevolate, a condizione di realizzare «gli interventi essenziali di messa in sicurezza dell'immobile o di adeguamento del medesimo alle inderogabili norme tecniche di costruzione».
Chiusura dei condoni edilizi
Il ddl prevede termini e modalità «di definizione delle procedure amministrative relative all’esame e alla definizione delle istanze di condono edilizio» per le tre sanatorie avviate nel 1985, nel 1994 e nel 2003 che oggi contano centinaia di migliaia di richieste di definizione delle posizioni abitative depositate negli uffici tecnici dei comuni italiani.
Ampio ricorso al silenzio-assenso
Per ridurre i termini previsti per il rilascio o la formazione dei titoli edilizi e contrastare «l'immobilismo burocratico», verrà adottato il «meccanismo del silenzio-assenso o del silenzio-devolutivo in caso di inerzia dell'amministrazione competente».
Il fascicolo del fabbricato
Il disegno di legge delega prevede la creazione del quadro identificativo digitalizzato di ciascun singolo immobile, un database storico che contiene le informazioni tecnico-amministrative sul fabbricato. Uno strumento «indispensabile per una gestione trasparente, efficiente e tracciabile del patrimonio edilizio, per un accesso semplificato alle informazioni e una maggiore certezza sulle vicende amministrative degli immobili».
Stop alla doppia difformità
A livello nazionale dovrà essere definita «una comune classificazione delle tipologie di difformità dal titolo abilitativo edilizio, includendo in questa rivisitazione anche la disciplina delle tolleranze edilizie». L'obiettivo, anche in questo caso, è superare le differenze regolamentari esistenti tra le regioni.
Riordino dei titoli abilitativi
– Il ddl prevede la razionalizzazione dei titoli abilitativi, cioè delle varie forme di Cila e Scia. Verrà anche stabilito con chiarezza quando si potrà procedere in regime di edilizia libera, senza necessità di autorizzazione.
Ricorso ai poteri sostitutivi
Per assicurare la certezza dei tempi dei procedimenti, si dovranno definire meccanismi procedurali che assicurino il rispetto di «termini perentori, eventualmente prevedendo poteri sostitutivi o soluzioni per superare i blocchi derivanti da ritardi o disaccordi tra amministrazioni coinvolte».
Punto unico di accesso
Nel ddl viene previsto «un unico punto di accesso per tutte le domande, le dichiarazioni, le segnalazioni, le comunicazioni, le vicende amministrative riguardanti il titolo abilitativo e l'intervento edilizio».
Limite alle richieste della Pubblica Amministrazione
Il ddl stabilisce il diritto di tutti gli interessati «di non essere destinatari di richieste di documenti, informazioni e dati già in possesso della Pubblica Amministrazione ai fini del rilascio dei titoli edilizi».
Norme uniformi a livello nazionale
A livello statale saranno determinati alcuni «livelli essenziali delle prestazioni» in modo da superare le differenze regionali. Saranno quindi stabili standard tecnici «inderogabili» di sicurezza, igiene, salubrità e risparmio energetico degli edifici e degli impianti. Saranno definiti requisiti altrettanto inderogabili relativi alle «forme di vigilanza sull'attività urbanistico ed edilizia». Infine «tipologie standard di violazioni edilizie e degli scostamenti dalle misure progettuali».




