Il rapporto 2025 fotografa una crescita robusta dei posti di lavoro nel Mezzogiorno trainata da investimenti pubblici e Pnrr ma mette in luce anche l’aumento delle partenze tra i 25-34enni attratti da prospettive professionali e condizioni di vita più favorevoli altrove
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Boom dell'occupazione al Sud, con 100mila giovani in più al lavoro nell'ultimo triennio, ma aumenta l'esodo, con 175mila che emigrano. Lo evidenzia il rapporto Svimez 2025. Tra il 2021 e il 2024 il Mezzogiorno ha registrato un incremento dell'occupazione pari all'8%, contribuendo per oltre un terzo al raggiungimento della quota di 1 milione e quattrocentomila nuovi occupati a livello nazionale. Il Centro-Nord ha aggiunto circa 900mila posti, il Sud quasi 500mila, sulla spinta di Pnrr e investimenti pubblici. Nel triennio gli under 35 occupati sono aumentati di 461mila unità a livello nazionale, di cui 100mila nel Sud. Il tasso di occupazione giovanile cresce più al Sud (+6,4%), ma resta molto più basso rispetto al Centro-Nord (51,3% contro 77,7%). Nonostante il boom occupazionale, il Mezzogiorno non trattiene i giovani. Tra i due trienni 2017-2019 e 2022-2024 le migrazioni dei 25-34enni italiani sono aumentate del 10%: nell'ultimo triennio 135mila giovani hanno lasciato l'Italia e 175mila hanno lasciato il Sud per il Nord e l'estero. Secondo Svimez al Sud c’è più lavoro ma non migliori condizioni di vita, né opportunità professionali adeguate alle competenze.

