La denuncia dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani: «La maggior parte di queste uccisioni è stata commessa dall'esercito israeliano»
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Palestinians, driven to the brink of starvation under Israeli army's attacks and blockade, gather at an aid distribution point in Gaza Zikim Corridor to access a limited supply of flour in Gaza Strip on July 30, 2025. Photo by Omar Ashtawy apaimages//APAIMAGES_apa012487/Credit:Omar Ashtawy apaimages/SIPA/2507311006
Almeno 1.760 palestinesi sono stati uccisi mentre cercavano aiuti a Gaza tra il 27 maggio e il 13 agosto, secondo gli ultimi dati resi noti dall'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani.
Di questi 994 sono morti nelle vicinanze dei siti della Gaza Humanitarian Foundation (GHF) e 766 lungo le rotte dei convogli di rifornimenti.
«La maggior parte di queste uccisioni è stata commessa dall'esercito israeliano. Pur essendo a conoscenza della presenza di altri elementi armati nelle stesse aree, non disponiamo di informazioni che indichino il loro coinvolgimento in queste uccisioni», riferisce una nota resa nota oggi a Ginevra dall'Onu. «Ciascuna di queste uccisioni deve essere indagata tempestivamente e in modo indipendente e i responsabili devono essere chiamati a risponderne».