Dalle 16.20 del 26 giugno 2023, Barbara D’Urso non è più la stessa. A quell’ora, Mediaset annunciava con un comunicato chirurgico la chiusura definitiva del suo contratto, ponendo fine a un matrimonio lungo 23 anni. Un divorzio senza spiegazioni, senza preavviso, senza neppure una carezza di commiato. Solo gelo. Da allora, Carmelita ha passato mesi a ruminare amarezza, a contare i tradimenti e a ripetere a se stessa che prima o poi sarebbe tornata. Da regina del pomeriggio a “ballerina per una notte”? Troppo poco. Ma oggi è ufficiale: Barbara D’Urso sarà concorrente di “Ballando con le stelle”, accanto a vip veri e presunti, sotto gli occhi al laser di Selvaggia Lucarelli, la sua storica arcinemica.

Non è solo una notizia di costume. È una bomba politica, un cortocircuito tra Viale Mazzini e Cologno Monzese, un affronto consumato sul ring più sensibile: il sabato sera. Salta così la pax televisiva tra Mediaset e Rai, quell’equilibrio silenzioso stretto sotto l’ombrellone del governo Meloni, che aveva congelato ostilità, veti incrociati e guerre di palinsesto in nome della governabilità del prime time.

E invece no. Stavolta la bomba l’ha sganciata Antonio Marano, presidente Rai facente funzioni e fedelissimo leghista, che da mesi lavora sottotraccia per riportare Barbarella in Rai, nonostante le resistenze dell’ad Giampaolo Rossi. L’idea iniziale era uno show in prima serata, magari quattro appuntamenti in autunno. Ma Pier Silvio Berlusconi ha fatto muro. Nessuno sgarro doveva passare. Nessuna resurrezione per la donna che aveva osato contrapporsi al nuovo corso di Cologno.

Alla fine, la toppa trovata è stata “Ballando con le stelle”. Un’apparizione travestita da competizione, un contentino danzante. Ma non fatevi ingannare: quella pista da ballo sarà un campo di battaglia. Da un lato c’è la D’Urso, reietta del Biscione, assetata di vendetta, con le punte dei tacchi affilate. Dall’altro, c’è Selvaggia Lucarelli, penna aguzza, giudice implacabile, pronta a servire vendetta a ogni passo falso. L’anno scorso, quando Barbarella fu solo ospite, volarono scintille. Quest’anno, sarà guerra.

E non è finita. Perché mentre la D’Urso scende in pista, a Cologno si sfregano le mani. Perché sì, la partecipazione è uno sgarbo, ma c’è chi già pregusta lo “spiedo” in diretta televisiva. Non è un caso che Selvaggia sia tornata nelle grazie del Biscione, ospite di Verissimo da “Pier-Silvia” Toffanin. Come dire: se proprio deve tornare, che almeno venga fatta a pezzi.

E poi c’è Maria De Filippi, “la Sanguinaria”, che guarda con sospetto questo avvicinamento. I suoi rapporti con Milly Carlucci non sono mai stati idilliaci. Ora rischiano di diventare radioattivi. Perché con Barbara in pista, “Ballando” può tornare a mordere, a guadagnare punti di share e a rosicchiare il sabato sera di Canale 5.

La mossa della Rai non è solo un colpo basso. È anche una disperata corsa agli ascolti. Dopo una serie di flop — da “Ne vedremo delle belle” a “Liberi tutti” — i vertici di Viale Mazzini cercano volti riconoscibili, capaci di riportare a casa lo zapping. E Barbarella, con tutti i suoi difetti, il pubblico lo conosce bene.

La sua ultima apparizione forte era stata a “Domenica In”, davanti a una Mara Venier perplessa e insieme solidale. Era il momento della confessione, del lutto non elaborato, della ferita ancora aperta: «Sono stata strappata via, senza spiegazioni». In molti avevano fiutato il tentativo di riposizionamento. Ma nessuno avrebbe scommesso che sarebbe tornata proprio nel sabato sera più caldo, infilata tra il tulle e le paillettes di Milly Carlucci.

Pier Silvio, nel frattempo, si era detto tranquillo: «Se mi è mancata? Dal punto di vista degli ascolti no. Dal punto di vista personale, nulla contro di lei». Parole che sapevano di chiusura definitiva. Ma in tv, nulla è mai davvero chiuso. E se c’è una che lo sa, è Barbara D’Urso.

Ora resta solo da capire se questa apparizione sarà un one-shot o il preludio a qualcosa di più. C’è chi sussurra di una possibile staffetta a “Domenica In” nel 2026, nel caso Mara Venier decida davvero di mollare. Ma anche qui, nulla è scritto. La prossima settimana è atteso un incontro tra Angelo Mellone e Zia Mara: se non dovesse chiudersi con un rinnovo blindato, il nome della D’Urso tornerebbe a occupare più di qualche sogno (e incubo) nei corridoi Rai.

Intanto a Mediaset si valuta il danno: vale la pena rompere la tregua sanremese con la Rai? Fino a oggi, Pier Silvio ha evitato controprogrammazioni durante il Festival, ha lasciato che i suoi big sfilassero all’Ariston (vedi Jerry Scotti) e ha tenuto un profilo basso. Ma adesso il clima è cambiato. La pax tv è ufficialmente saltata. Le truppe si stanno schierando.

E tra passi di samba e valzer velenosi, il pubblico gode. Perché, alla fine, questa è la tv che ci meritiamo: vendette trasversali, rivalità incandescenti, e una 68enne conduttrice napoletana che torna a ballare sul cadavere (televisivo) della diplomazia.