Tra i 70 e gli 80mila i residenti in fuga da Gaza City mentre l’esercito di Netanyahu avanza verso il centro. Distrutti accampamenti e tende che ospitavano gli sfollati
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La plenaria dell'Eurocamera, in programma la prossima settimana a Strasburgo, dovrebbe calendarizzare, per la prima volta dall'inizio delle operazioni militari dell'Idf, un voto su una risoluzione relativa alla situazione a Gaza.
Lo apprende l'Ansa da fonti parlamentari. I principali gruppi della maggioranza Ue - Socialisti, Liberali e Popolari - avrebbero trovato un accordo su un titolo di massima che richiama la "crisi umanitaria", "il rilascio degli ostaggi" e l'obiettivo dei "due popoli e due Stati". L'accordo era mancato sino ad oggi: l'aula ha affrontato diversi dibattiti su Gaza senza però mai votare una risoluzione.
L'esercito israeliano si è intanto addentrato ulteriormente nella città di Gaza con soldati e carri armati che si sono spinti fino a Sheikh Radwan, uno dei quartieri più grandi e affollati del centro urbano: lo riporta Reuters sul suo sito.
Nelle ultime settimane, le forze israeliane sono avanzate attraverso la periferia esterna di Gaza City e ora si trovano a pochi chilometri dal centro città, nonostante gli appelli internazionali a fermare l'offensiva. I residenti di Gaza City hanno riferito a Reutes che l'esercito ha distrutto case e accampamenti di tende che ospitavano palestinesi sfollati dopo quasi due anni di guerra. Con l'intensificarsi delle operazioni militari dell'Idf a Gaza city, tra i 70 e gli 80mila residenti hanno lasciato la città, la maggior parte nelle ultime 72 ore, dopo che nel weekend si erano contati circa 10mila. La stima viene riferita dal notiziario della tv pubblica Kan che cita fonti della Difesa, secondo cui intanto Hamas sta facendo di tutto per bloccare il movimento della popolazione verso sud, «al fine di usare i civili come scudi umani e per scopi di propaganda». Ma decine di migliaia di residenti sono riusciti ad aggirare i posti di blocco dei miliziani e a lasciare la città.
L'amministrazione civile del ministero della Difesa israeliano ha dichiarato “terra statale” 456 dunam (45 ettari) di territorio adiacente all'avamposto illegale di Havat Gilad, nel nord della Cisgiordania, il che significa che sarà disponibile per lo sviluppo di insediamenti e infrastrutture. In precedenza, il terreno faceva parte delle terre amministrative dei villaggi palestinesi vicini di Jit, Tell e Fara'ata, anche se non si tratta di proprietà privata. Chiunque rivendichi la proprietà privata di queste terre può presentare ricorso entro 45 giorni.