La protesta

Green pass, il sindaco di Messina si accampa sul molo: «Lo Stato ci ha sequestrato, cambiare la norma»

Protesta del primo cittadino contro il decreto che impone la certificazione verde rafforzata per traghettare: «Violata la continuità territoriale, la mia occupazione è permanente in attesa di risposte»

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di Redazione
16 gennaio 2022
15:03
Il sindaco di Messina, Cateno De Luca (dal suo profilo Facebook)
Il sindaco di Messina, Cateno De Luca (dal suo profilo Facebook)

«Lo Stato ci ha posto sotto sequestro violando il principio di continuità territoriale! Sì al Super Green Pass per prendere i traghetti ma con gradualità. Io da Villa San Giovanni vado in tutta Europa senza Super Green pass. Dalla Sicilia rimango in Sicilia e dall'Italia non posso andare in Sicilia».

Lo dice il sindaco di Messina Cateno De Luca che si è accampato sul molo dove arrivano i traghetti che navigano sullo Stretto collegando la Sicilia con la Calabria.
«Non ho ricevuto nessuna telefonata - dice - non dico dal ministro ma da un funzionario che mi dicesse 'in effetti c'è qualche incongruenza nella norma ci dia un attimo di tempo che provvediamo'. Non mi hanno chiamato il prefetto e nessun parlamentare di Messina». Il sindaco chiede la «modifica della disciplina che riguarda il Green pass che viola la continuità territoriale che riguarda tutte le isole. Tante famiglie non possono uscire dalla Sicilia per interventi sanitari urgenti e tante che sono uscite dalla Sicilia non possono rientrare».


Nei giorni scorsi un uomo di Palermo è rimasto bloccato a Villa San Giovanni perchè sprovvisto di super green pass, solo venerdì il ricorso dei suoi legali è stato accolto dal Tribunale civile di Reggio Calabria permettendo all'agente di commercio di traghettare.

Il sindaco di Messina ha aggiunto: «Non blocco nessun traghetto. La mia occupazione è permanente. Mi metto in un angolo, chiederò un sacco a pelo e non andrò via in attesa dei rappresentanti dello Stato». Per De Luca «doveva essere il presidente della Regione Nello Musumeci a occuparsi di questa delicata vicenda, che costringe ancora una volta i siciliani ad essere relegati allo status di isolati dal mondo ma attualmente il governatore è impegnato ad affrontare la difesa del diritto di lesa maestà per le votazioni. Personalmente - prosegue - al posto di Musumeci avrei proposto di non eleggere i nostri parlamentari per le elezioni al Quirinale. Che Repubblica delle banane è questa? A cosa serve un presidente della Regione se lo stesso non utilizza il suo ruolo in un momento così delicato?».

«Sono per la vaccinazione ma non secondo queste strategie subdole - sostiene -Perché nel momento in cui è stato messo in circolazione il vaccino lo Stato non ha rassicurato i cittadini. Il ragionamento è semplice, se il vaccino è sicuro perché non stabilire l'obbligatorietà? Perché non è stata fatta una legge? In una vera democrazia non si agisce così, per cui queste sono le conseguenze che stiamo vivendo oggi. E sulla nostra condizione di isolani la necessità che il governo adotti una misura transitoria per non precluderci il diritto alla libera circolazione, concedendo a chi non è vaccinato il tempo necessario, una moratoria di 30 o 40 giorni, per ottenere la certificazione da vaccinazione completa (prima e seconda dose) o che, nel caso in cui non intenda vaccinarsi, consenta comunque di non dovere sacrificare i diritti primari dell'abitazione e della tutela della libertà delle cure mediche. Ecco perché la legge va rivisita».

A sostenere il sindaco nel piazzale della Rada San Francesco, pendolari che quotidianamente si spostano attraverso le due sponde messinese e calabra per ragioni di lavoro e di studio, e cittadini.

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