Segnali di disgelo da parte del ministro degli esteri russo Serghei Lavrov: «Aperti a ogni incontro bilaterale o trilaterale»
Tutti gli articoli di Italia Mondo
PHOTO
L'incontro a Washington sulla guerra in Ucraina (Foto Ansa)
«A Washington ci sono stati dei colloqui importanti.... è stato fatto un passo importante, una dimostrazione di vera unità tra Europa e Stati Uniti»: lo scrive su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dopo gli incontri alla Casa Bianca con il presidente statunitense Donald Trump ed i leader europei. Il capo dello Stato ha ribadito che «le garanzie di sicurezza» sono «una questione fondamentale, come punto di partenza per porre fine alla guerra».
«I leader sono venuti di persona per sostenere l'Ucraina e discutere di tutto ciò che ci avvicinerà a una pace reale, a un'architettura di sicurezza affidabile che proteggerà l'Ucraina e tutta l'Europa - ha commentato -. Continuiamo a lavorare, a coordinare le nostre azioni con tutti gli alleati che desiderano porre fine alla guerra in modo dignitoso. Grazie a tutti coloro che ci aiutano».
Lavrov: «Aperti a ogni incontro bilaterale o trilaterale»
La Russia non è contraria a tenere alcun incontro per la pace in Ucraina, «a livello bilaterale o trilaterale». Lo ha detto il ministro degli Esteri Serghei Lavrov citato dalla Tass. L'obiettivo della Russia in Ucraina, ha aggiunto Lavrov in un'intervista alla televisione Rossiya-24 ripresa dall'agenzia Ria Novosti, "non è mai stato" la conquista di territori, ma "la protezione" delle popolazioni russe che vi risiedono.
«Vorrei sottolineare ancora una volta - ha affermato il capo della diplomazia russa - che non abbiamo mai detto che dovevamo semplicemente conquistare qualche territorio. Né la Crimea, nè il Donbass né la Novorossiya sono stati mai il nostro obiettivo». Laddove la definizione Novorossiya comprende le altre regioni russe rivendicate da Mosca.
«Il nostro obiettivo - ha proseguito Lavrov - era proteggere le persone, le persone russe che hanno vissuto su queste terre per secoli, che hanno scoperto queste terre, che hanno versato il sangue per esse sia in Crimea sia in Donbass».