Una macchia viola, grande e vistosa, sulla mano destra. È bastata un’immagine a far esplodere l’ennesimo giro di voci sulla salute di Donald Trump, 79 anni, tornato nello Studio Ovale con l’ambizione di dimostrare vitalità e forza. Ma il livido comparso durante l’incontro con il presidente sudcoreano Lee Jae Myung ha messo in secondo piano diplomazia e sorrisi di circostanza: lo sguardo dei fotografi era tutto per quella mano.

Negli anni scorsi il tycoon si era premurato di coprire ogni imperfezione con abbondanti strati di fondotinta, trucco che spesso gli lasciava l’epidermide arancione. Questa volta no: il segno era lì, ben visibile. Un dettaglio non sfuggito a osservatori e opinionisti, che hanno immediatamente collegato il livido alle voci ricorrenti su condizioni di salute non proprio impeccabili.

La versione ufficiale arriva dalla portavoce della Casa Bianca, Caroline Leavitt: «Niente di serio, si tratta di una lieve irritazione dei tessuti molli, dovuta alle frequenti strette di mano e all’uso quotidiano di aspirina come prevenzione cardiovascolare». Linea ribadita dal suo medico personale, il dottor Ronny Jackson: «Il presidente gode di buona salute». Un messaggio rassicurante, che però non è bastato a calmare le speculazioni.

A pesare sono due elementi. Primo: il livido non è un episodio isolato. Già altre volte erano stati notati segni simili sulle mani di Trump, mai spiegati del tutto. Secondo: da settimane circolano indiscrezioni sulle caviglie gonfie del presidente, imputate a una “insufficienza venosa cronica”, patologia che compromette il ritorno del sangue al cuore e causa gonfiore e dolori.

Un quadro che stride con l’immagine di leader invincibile che Trump si sforza di proiettare, tra comizi muscolari, promesse roboanti e battaglie legali. E che alimenta il gossip politico: i democratici lo osservano con malcelata soddisfazione, i repubblicani minimizzano, i media statunitensi oscillano tra diagnosi mediche improvvisate e analisi psicologiche sul rapporto del presidente con l’invecchiamento.

Non è la prima volta che la salute di Trump diventa un argomento di dibattito pubblico. Già durante il suo primo mandato, le visite mediche ufficiali erano state oggetto di contestazioni, con rapporti giudicati troppo ottimistici dai detrattori. E lo stesso Trump aveva spesso ostentato vigore fisico, vantandosi della sua “energia infinita” e della capacità di reggere maratone di comizi che avrebbero stremato chiunque.

Ma la realtà dei fatti è che il tempo passa anche per lui. E le immagini diffuse negli ultimi giorni lo mostrano meno attento a mascherare i segni dell’età. Non più il businessman dal ciuffo immobile e dall’abbronzatura artificiale, ma un uomo quasi ottantenne con le fragilità che questo comporta.

La narrazione della Casa Bianca cerca di ribaltare la percezione: il livido come effetto collaterale di un’agenda fitta, di un presidente che stringe centinaia di mani, che viaggia senza sosta, che continua a incarnare l’America dell’energia e dell’azione. Ma i critici vedono l’esatto opposto: i segni di un corpo che fatica a tenere il passo.

Sul web, intanto, le teorie abbondano. C’è chi parla di banali ematomi da fragilità capillare, chi ipotizza piccoli incidenti domestici, chi si spinge a evocare patologie più serie. Un terreno perfetto per complottisti e avversari politici, che non perdono occasione per amplificare ogni foto e ingigantire ogni dettaglio.

Un fatto resta innegabile: l’immagine di Trump è sempre stata un’arma politica, curata e gonfiata come parte integrante della sua narrazione. Ora quell’immagine inizia a mostrare incrinature. Non è un caso che i suoi avversari abbiano già ribattezzato quel livido «il marchio del tempo», mentre i suoi sostenitori lo derubricano a «graffio della battaglia politica».

La verità, come sempre, probabilmente sta a metà. Ma la domanda resta: quanto può reggere il presidente simbolo dell’America muscolare quando il suo corpo manda segnali così evidenti di fragilità? Per ora, Trump sorride e rilancia, pronto a tornare sul palco del prossimo comizio. Con o senza fondotinta.