Primo incontro dopo 18 mesi tra il duca di Sussex e il sovrano, segnato da un tè e da un’ora scarsa di colloquio. Ma a corte temono che ogni parola del re possa finire sui giornali, alimentando nuove fratture familiari
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Re Carlo e Harry
Un’ora scarsa, un té sorseggiato a Clarence House e l’ennesimo tentativo di riconciliazione tra padre e figlio. Il principe Harry è volato da oltreoceano a Londra per incontrare re Carlo III: 55 minuti di faccia a faccia che segnano la prima occasione di contatto diretto tra i due dal febbraio 2024, quando il duca di Sussex si precipitò nella capitale britannica alla notizia della malattia del monarca. Da allora, silenzi, accuse e un muro di incomunicabilità che non si è incrinato nemmeno con i mesi più duri della diagnosi di cancro.
Harry ha lasciato Clarence House senza rilasciare dichiarazioni, limitandosi a un saluto rapido agli obiettivi dei fotografi. Dentro, raccontano fonti vicine alla corte, il colloquio si sarebbe svolto in un clima di apparente cordialità, ma senza la profondità che molti si attendevano. Né abbracci, né lunghe conversazioni a cuore aperto. Solo un tè, qualche frase di circostanza e la sensazione, per chi osserva dall’esterno, che la distanza resti ancora immensa.
Il sospetto che aleggia a palazzo è lo stesso che da tempo condiziona ogni contatto tra re Carlo e il secondogenito: la paura che le parole del sovrano possano finire sulla stampa. Una diffidenza che nasce dai libri, dalle interviste e dai documentari che Harry e Meghan hanno firmato negli ultimi anni, trasformando i segreti di famiglia in contenuti mediatici globali. Per questo, spiegano fonti interne, da mesi non ci sarebbero più telefonate dirette tra padre e figlio. Troppo alto il rischio di veder trasformate conversazioni private in titoli da prima pagina.
Eppure la necessità di un incontro era diventata inevitabile. Harry è a Londra per una serie di appuntamenti legati agli Invictus Games, la manifestazione sportiva da lui lanciata nel 2014 per i veterani e i militari feriti. Il viaggio nel Regno Unito è iniziato tre giorni fa, ma fino a ieri non aveva ancora visto né il padre né il fratello William. Anche stavolta, infatti, non è previsto alcun faccia a faccia tra i due fratelli, segno di una frattura che continua a sembrare insanabile.
Il duca di Sussex ripartirà a breve per la California, dove lo attendono Meghan e i figli. Il suo soggiorno londinese resterà quindi segnato da quell’incontro di meno di un’ora con il padre: troppo poco per immaginare una pace vera, abbastanza per mantenere viva la narrativa di una famiglia che tenta di ricucire rapporti lacerati da anni di polemiche.
A corte, tuttavia, la prudenza resta massima. «Non è cambiato molto – racconta una fonte anonima al Times –. C’è stata una visita dovuta, formale. Ma non si può parlare di riavvicinamento». Re Carlo, dicono, avrebbe accolto il figlio con gentilezza ma senza concessioni emotive. La priorità del monarca resta la stabilità della corona e l’immagine pubblica, non le dinamiche private che hanno già offuscato la reputazione della famiglia reale.
Il dato certo è che padre e figlio non si vedevano da 18 mesi e che un incontro, pur breve, era inevitabile per evitare che la distanza diventasse definitiva. Resta da capire se da quei 55 minuti potrà nascere un nuovo equilibrio o se, al contrario, il gelo continuerà a dominare. Per ora, più che di pace fatta, si può parlare di tregua fragile. E di un tè servito in fretta a Clarence House, con troppi fantasmi ancora seduti a tavola.