L’Idf ha reso noto che l'Aeronautica militare israeliana ha bombardato l'aeroporto di Mashhad, nel nord-est dell'Iran, a circa 2.300 chilometri da Israele, segnando «l'attacco più in profondità dall'inizio dell'operazione». «L'Aeronautica Militare sta lavorando per raggiungere la superiorità aerea in tutto l'Iran», ha sottolineato l'esercito israeliano, come riportano i media locali.

Intanto lo spazio aereo israeliano rimarrà chiuso almeno fino a sabato 22 giugno. Lo riportano i media israeliani citando le compagnie aeree israeliane che hanno annunciato la cancellazione di tutti i voli almeno fino al 22.

Benyamin Netanyahu ha confermato in un'intervista a Fox News che Israele ha eliminato, in un attacco a Teheran, il capo dell'intelligence dei Guardiani della rivoluzione iraniana e il suo vice.
Mentre Trump ha posto il veto al piano israeliano di di uccidere la guida suprema dell'Iran Khamenei. Lo riporta Reuters sul suo sito citando due fonti dell'amministrazione americana.

In Iran già oltre 400 morti tra cui donne e bambini

Almeno 406 persone sono state uccise e 654 ferite dai bombardamenti israeliani in Iran. Lo sottolinea Human Right Activist, un'organizzazione per i diritti umani basata a Washington, secondo quanto riporta Sky News citando l'Ap. Il governo iraniano - ricorda il media inglese - non ha ancora pubblicato il numero complessivo delle vittime.

Stamattina il quotidiano iraniano Etemad, citando il ministero della Sanità, aveva parlato di almeno 128 morti e circa 900 i feriti in Iran dall’inizio dell’offensiva israeliana nella notte tra giovedì e venerdì. Tra le vittime «almeno 40 donne», mentre «il numero di bambini martirizzati è significativo».

Almeno 14 scienziati nucleari iraniani sono rimasti uccisi negli attacchi israeliani. Lo hanno riferito due fonti di Paesi del Golfo alla Reuters, citate dal Times of Israel, mentre le Idf hanno finora confermato la morte di nove scienziati, pubblicandone i nomi. Secondo le stesse fonti, alcuni di loro sarebbero morti anche nelle esplosioni di autobombe.

Trump: «Pace presto, Putin mediatore»

Tra Iran e Israele ci sarà «presto» pace «grazie al mio intervento», ha assicurato, invece, Donald Trump in un post su Truth Social, ricordando i suoi precedenti sforzi per la pace anche in altre regioni. «Sono in corso molte telefonate e incontri», ha aggiunto, denunciando poca riconoscenza nei suoi confronti: «Faccio molto e non mi viene riconosciuto nulla, ma va bene così, il popolo capisce». «L'Iran e Israele dovrebbero fare un accordo, e lo faranno, proprio come ho fatto fare all'India e al Pakistan», ha scritto il presidente americano.

«È possibile che veniamo coinvolti» nel conflitto in corso tra Israele e Iran, ha detto Trump parlando con Abc News e assicurando che «in questo momento» gli Stati Uniti «non sono coinvolti».

Trump si è detto poi «aperto» alla possibilità che Vladimir Putin agisca da mediatore nel conflitto tra Israele e Iran. Il presidente russo «è pronto - ha detto parlando con Abc News - mi ha chiamato a proposito di questo, abbiamo avuto una lunga conversazione su questo». Ieri, il presidente americano ha avuto un nuovo colloquio telefonico con Putin, che il giorno prima aveva parlato sia con il presidente iraniano Masoud Pezeshkian sia con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, proponendosi come mediatore.

Ha parlato anche dei colloqui sul nucleare tra Teheran e Washington, con il sesto round che era previsto per oggi che è stato annullato in seguito agli attacchi israeliani. «No, non c'è una deadline - ha risposto il presidente alla domanda se all'Iran sia stato dato un termine per la ripresa dei negoziati -. Ma stanno parlando, dovrebbero fare un accordo, continuano a parlare».

Trump ha inoltre avvertito Teheran che ogni attacco contro gli Stati Uniti sarà seguito da una risposta militare devastante. «Se veniamo attaccati in qualsiasi modo, forma o maniera dall’Iran, la piena forza e potenza delle Forze Armate statunitensi si abbatterà su di voi a livelli mai visti prima».