Un documentario riporta alla luce il triangolo che segnò il matrimonio più discusso della musica: l’artista, sua moglie e May Pang, tra passioni, fughe e ritorni
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La notizia che scuote oggi le cronache musicali non riguarda un inedito ritrovato, ma la verità su una delle relazioni più discusse del rock. John Lennon ha tradito Yoko Ono, ma con il consenso della moglie. A raccontarlo è May Pang, ex assistente sinoamericana del Beatle, che tra il 1973 e il 1975 ne divenne l’amante ufficiale. «So che non ero l’unica donna che amava. Amava Cynthia, amava Yoko e sì, amava anche me», confessa Pang, che in un documentario spiega come fu proprio Yoko a spingerla nelle braccia del marito.
Il film si intitola The Lost Weekend: A Love Story e prende il nome dal periodo che Lennon stesso battezzò “il weekend perduto”, anche se durò un anno e mezzo. La pellicola, uscita nel 2023 e ora in onda su Sky Arte, ricostruisce quel capitolo della vita dell’ex Beatle attraverso immagini d’epoca, fotografie private, registrazioni inedite e le testimonianze dirette di Pang. Ne esce un quadro in cui la moglie Yoko Ono appare come una figura dominante, capace di decidere persino della vita sentimentale del marito, al punto da incoraggiare una giovane assistente a trasformarsi in compagna di letto.
«So che inizierà a vedere altre persone e credo che vorrei che tu uscissi con lui, perché so che ha bisogno di qualcuno gentile come te», avrebbe detto Yoko a Pang. Una richiesta che la ragazza accolse con sorpresa e diffidenza, ma che si trasformò presto in realtà. Lennon iniziò a corteggiarla con insistenza, fino a baciarla contro la sua volontà in ascensore. «E, prima che me ne accorgessi, John Lennon mi aveva incantata», ricorda Pang, che non risparmia dettagli: «Come amante era meraviglioso. È stato il mio maestro».
La relazione esplose nel 1973, quando Lennon lasciò l’appartamento condiviso con Yoko per trasferirsi con Pang. I due iniziarono a vivere come una coppia, con viaggi a Las Vegas, feste a Los Angeles e una nuova apertura verso amici e colleghi. In quel periodo Lennon collaborò con Elton John, Ringo Starr, Phil Spector, ritrovando una vena creativa che sembrava spenta. Al fianco di Pang si riconciliò anche con il figlio Julian e riallacciò rapporti cordiali con l’ex moglie Cynthia. In un episodio memorabile, il 28 marzo 1974, Paul McCartney e la moglie Linda si unirono a lui in studio per registrare Stand by Me: fu l’ultima volta che due Beatles suonarono insieme.
Il racconto di Pang, però, non è solo fatto di luci. Ci sono le ombre dell’alcol, la droga, i momenti di violenza in cui Lennon, fuori controllo, la spingeva contro il muro. E c’è la presenza costante di Yoko Ono, che telefonava dieci o quindici volte al giorno, mantenendo un legame asfissiante con il marito anche da lontano. Il “Lost Weekend” sembra finire più volte, ma resiste fino al 1975, quando Yoko convince Lennon a tornare a casa con la scusa di una terapia antifumo. Pang ricorda l’addio con amarezza: «Mi disse che sarebbe tornato presto, ma io sapevo che non sarebbe accaduto».
La coppia Lennon-Ono si rinsaldò con la nascita del figlio Sean, il 9 ottobre 1975. Ma la storia con May Pang non si concluse del tutto. Lei stessa ammette di aver continuato a vedere Lennon saltuariamente, anche in incontri intimi, fino al 1980. L’ultima telefonata arrivò il 25 maggio di quell’anno, da Cape Town: Lennon le confidò di voler tornare con lei. Sei mesi dopo, l’8 dicembre, Mark David Chapman lo uccise davanti al Dakota Building di New York. «Non è mai finita. E quindi visto che non era finita, la vita l’ha fatta finire per me», racconta Pang con la voce rotta.
Il documentario non trascura la storia personale della protagonista. Nata nel 1950 da una famiglia cinese emigrata a New York, abbandonata dal padre perché femmina, cresciuta ad Harlem tra discriminazioni e difficoltà economiche, Pang trovò rifugio nella musica. A 18 anni fu assunta alla Apple Records e a 21 entrò al servizio di John e Yoko. Quella che sembrava una carriera da assistente si trasformò in una relazione capace di segnare la vita sentimentale e artistica di uno dei musicisti più celebri del Novecento.
Oggi May Pang è sposata con il produttore Tony Visconti, ha due figli e mantiene rapporti con Julian Lennon e Cynthia Powell. Con Yoko Ono, come lei stessa lascia intendere, non ha più avuto nulla a che fare. Ha scritto due libri, Loving John (1983) e Instamatic Karma (2008), in cui aveva già raccontato la sua storia, ma è con il documentario che ha deciso di mostrarsi fino in fondo, immagini comprese.
La rivelazione non cancella le ombre né scioglie le contraddizioni, ma illumina un pezzo nascosto della vita di Lennon: il tradimento diventato progetto di coppia, la moglie che autorizza l’amante, l’artista che riscopre la musica attraverso una relazione extraconiugale. Una storia che, a distanza di cinquant’anni, continua a restituire l’immagine di un genio fragile e di un matrimonio che ha sempre avuto più regole che amore.