Decisione storica

Per la prima volta l’Onu chiede il cessate il fuoco a Gaza. Cruciale l’astensione degli Usa, furente Netanyahu

Il Consiglio di sicurezza della Nazioni unite ha votato una risoluzione per la cessazione “durevole” delle ostilità senza che gli americani esercitassero il loro diritto di veto. Israele annulla un incontro di alto livello a Washington

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di Redazione Cronaca
25 marzo 2024
16:44
Il Consiglio di sicurezza dell’Onu
Il Consiglio di sicurezza dell’Onu

«Il Consiglio di Sicurezza Onu ha appena approvato una risoluzione tanto attesa su Gaza, chiedendo un cessate il fuoco immediato e il rilascio di tutti gli ostaggi. Questa risoluzione deve essere attuata, un fallimento sarebbe imperdonabile». Così il segretario generale Antonio Guterres ha commentato il via libera del Consiglio di Sicurezza alla bozza sulla tregua a Gaza.

Così, per la prima volta da quando è in corso la crisi, l’Onu riesce a partorire un documento inequivocabile che ha ottenuto 14 voti a favore e l’astensione degli Usa (che quindi non hanno esercitato il diritto di veto). La risoluzione chiede «un cessate il fuoco immediato per il Ramadan rispettato da tutte le parti che conduca ad un cessate il fuoco durevole e sostenibile e il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi, nonché la garanzia dell’accesso umanitario per far fronte alle loro esigenze mediche e umanitarie». L'adozione è stata salutata con un lungo applauso.


Prima del voto, la Russia ha preso la parola per proporre un emendamento e sostituire il termine “durevole” con “permanente” nella frase in cui si chiedeva, perché, come ha spiegato l’ambasciatore russo, Vassily Nebenzia. «annacqua il testo e lascia spazio alle interpretazioni, permettendo a Israele di riprendere le operazioni militari in qualsiasi momento». La richiesta è stata bocciata ma Mosca ha comunque votato a favore della risoluzione.

L'ambasciatrice americana all'Onu Linda Thomas-Greenfield ha chiesto ad Hamas di liberare gli ostaggi: «Dobbiamo mettere pressione su Hamas, il cessate il fuoco può iniziare immediatamente con il rilascio del primo ostaggio, e questo è l'unico percorso».

«L'astensione degli Stati Uniti» al voto della risoluzione sul cessate il fuoco a Gaza «non cambia la nostra politica», ha messo in chiaro il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, in un briefing con un ristretto gruppo di giornalisti sottolineando che Washington «ha sempre chiesto che il cessate il fuoco fosse legato alla liberazione» degli ostaggi da parte di Hamas.

Furente la reazione israeliana, con Benyamin Netanyahu che ha annullato la partenza per Washington di una delegazione di alto livello. Lo ha fatto sapere l'ufficio del premier indicando come motivo l'astensione degli Usa all'Onu alla risoluzione su Gaza. Il voto degli Usa «è un passo indietro chiaro dalle posizioni costanti degli Usa dall'inizio della guerra». «Questo ritiro - ha aggiunto - colpisce lo sforzo bellico per liberare i nostri ostaggi perché offre a Hamas la speranza che pressioni internazionali gli consentiranno di ottenere un cessate il fuoco senza liberare i nostri ostaggi».

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