La percentuale di spesa effettuata risulta del 36,6%, da giugno è cresciuta solo del 2,3: «C’è il timore che parti e progetti importanti non siano portati a termine nei tempi concordati»
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Il Pnrr per l'istruzione è in «un ritardo preoccupante»: lo segnala la Fondazione Agnelli nel report “Il Pnrr per l'Istruzione: a che punto siamo?”, realizzato con il contributo di Alberto Zanardi (Università di Bologna) e Riccardo Secomandi (Università di Ferrara).
Il documento presenta un quadro generale aggiornato sullo stato di avanzamento della spesa e dei progetti per i servizi dell'infanzia, la scuola e l'università a otto mesi dalla fine del piano, scadenza entro la quale tutti gli obiettivi devono essere raggiunti.
Dai dati pubblici più aggiornati (14 ottobre 2025), la percentuale di spesa effettuata, rispetto al finanziamento assegnato attraverso i fondi europei, risulta del 36,6%, leggermente inferiore a quella del piano nel suo complesso (38,9%).
Rispetto al precedente aggiornamento del giugno 2025, la spesa Pnrr per l'istruzione è cresciuta solo del 2,3%. «A un anno e mezzo dal primo allarme, il ritardo del Pnrr per l'istruzione continua a preoccupare - ha commentato Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli - anche se si tiene conto che con ogni probabilità i dati più aggiornati forniti dal Governo sottostimano l'avanzamento e la spesa effettuata, a causa di ritardi di rendicontazione da parte dei soggetti attuatori. Resta il timore che parti e progetti importanti non siano portati a termine nei tempi concordati, ridimensionando un'opportunità unica di dare all'Italia servizi scolastici e universitari di migliore qualità».
Gli ambiti in cui si è speso di più sono Borse di studio per l'accesso all'Università (98%), Scuola 4.0 - Scuole innovative, nuove aule didattiche, laboratori (62%), Messa in sicurezza edilizia e riqualificazione dell'edilizia scolastica (45%). «Può sorprendere - scrive la Fondazione - la spesa pari a zero per Alloggi e residenze per studenti universitari. Per tutti i progetti di questa misura non risulta, in effetti, alcun pagamento».
Il provvedimento è andato avanti con fatica, per via della difficoltà iniziale del sistema pubblico di realizzare alloggi per studenti. Ai privati, infatti, risulta attribuito l'83% dei finanziamenti, solo il 17% a soggetti pubblici. Con la revisione del Pnrr di novembre 2025, l'obiettivo da raggiungere a giugno 2026 è stato ridotto da 60.000 a 30.000 posti letto.

