Quirinale

Il centrodestra ha deciso, oggi voterà Casellati ma rischia il tonfo. E torna ipotesi Mattarella bis

Il centrodestra determinato a scrivere un nome sulla scheda, a Salvini il mandato di esplorare i profili in campo. Pd, M5s e Leu si riuniscono per decidere come reagire se sarà confermata la candidatura della presidente del Senato (ASCOLTA L'AUDIO)

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di Redazione
28 gennaio 2022
07:42
Il palazzo del Quirinale
Il palazzo del Quirinale

Oggi alle 11 la quinta votazione per l'elezione del presidente della Repubblica, dopo la fumata nera nel quarto scrutinio che ha visto aumentare i voti per il capo dello Stato, Sergio Mattarella, passati dai 125 di mercoledì ai 166 di ieri.

Il presidente della Camera Roberto Fico ha convocato per oggi alle 10.15 la conferenza congiunta dei capigruppo di Camera e Senato, alla Sala della Regina. Si valuta l'ipotesi di due votazioni al giorno.


I nomi sul tavolo del centrodestra

Questa mattina alle 9 il centrodestra tornerà a riunirsi, dopo il vertice di ieri sera, per decidere quale nome indicare sulla scheda. Elisabetta Alberti Casellati è la scelta su cui si concentreranno i voti del centrodestra alla quinta chiama. Stavolta, dunque, niente 'bianca' o 'astensione', Lega, Fdi, Fi e centristi hanno deciso di contarsi per capire meglio gli equilibri interni e testare la compattezza della coalizione. Tutti hanno dato mandato a Matteo Salvini per esplorare i profili in campo e sembra che si sia deciso di puntare sulla Casellati. 

In una nota quanto è stato stabilito nel corso della riunione: il vertice del centrodestra ha deciso che nella votazione di questa mattina indicherà uno dei nomi di alto livello proposto nei giorni scorsi, dando mandato a Matteo Salvini - previa ogni opportuna interlocuzione - di definirlo entro il nuovo vertice delle ore 9.

«Il centrodestra mi ha dato mandato, sono contento della compattezza dell'alleanza, se tutti fanno un passo in avanti e la smettono con i veti, da domani potete occuparvi di altro e auguri...» le parole ieri sera del leader della Lega, lasciando la Camera. 

«Non escludo l'ipotesi che possa esservi anche un Mattarella bis, sarebbe una forzatura nei confronti di Mattarella e oltremodo scorretto ma al venerdì mattina o la vicenda si risolve nelle prossime ore o questa ipotesi è in campo con tutta la sua forza». Così il leader di Italia viva, Matteo Renzi su Radio Leopolda.

Nuovo vertice per il centrosinistra

Nuovo incontro anche per Pd, M5s e Leu, dopo il vertice a tre di ieri sera tra Enrico Letta, Giuseppe Conte e Roberto Speranza. È stata convocata alle 8,30 la riunione allargata alle delegazioni dei tre partiti per decidere la reazione alòla decisione sulla Casellati.

«Meglio ribadire» ha scritto su Twitter il vicesegretario del Pd, Peppe Provenzano, rilanciando il tweet di Letta sul no del Pd all'ipotesi di candidatura di Casellati. «Proporre la candidatura della seconda carica dello Stato, insieme all’opposizione, contro i propri alleati di governo sarebbe un’operazione mai vista nella storia del Quirinale. Assurda e incomprensibile. Rappresenterebbe, in sintesi, il modo più diretto per far saltare tutto», le parole del segretario dem rilanciate da Provenzano.

Nella giornata di ieri anche la presa di posizione del Pd e del M5s sul nome di Frattini che era tornato in campo. «Basta provocazioni. Il Pd è un partito serio che non si presta a improvvisazioni raffazzonate, tanto più dopo giornate di giravolte e mancanza di chiarezza - hanno sottolineato fonti del Nazareno - Cerchiamo, tutti, di adempiere al compito di Grandi Elettori e di dimostrare di fronte alla Nazione di esserne degni. Il Paese ci guarda, l'Europa e il mondo si chiedono cosa stia succedendo, dobbiamo essere all'altezza della gravità e della complessità del momento storico che viviamo».

«Usare il presidente del Consiglio di Stato Franco Frattini, una carica istituzionale così autorevole, per spaccare la maggioranza di governo è un segno evidente che non c'è la volontà di trovare una soluzione per il Colle - ha detto Laura Castelli, viceministra M5s al Mef, vicina al ministro degli Esteri Luigi Di Maio - Non possiamo spaccare la coalizione con il centrosinistra, salterebbe anche il governo».

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