Il Centro Studi parla di «una ricerca spasmodica del risparmio determinata dall'incertezza e dal caro vita che erode i risparmi e il potere di acquisto per una fetta notevole di persone». Ecco i doni più riutilizzati
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La vecchia abitudine di riciclare i regali poco graditi a Natale si è trasformata in una tendenza che va consolidandosi sempre di più negli ultimi anni: i "riciclatori seriali" in Italia sono poco meno di uno su due, 28 milioni di persone.
È quanto emerge da una ricerca del Centro Studi di Confcooperative che descrive una tendenza «quasi compulsiva» che si consolida nonostante il costante aumento delle tredicesime (da 45,7 miliardi del 2022 a 52,5 nel 2025).
I riciclatori di regali risparmieranno 3,7 miliardi di euro: 300 milioni più dell'anno scorso e 400 più del Natale pre pandemia. Appare «una ricerca spasmodica del risparmio determinata dall'incertezza e dal caro vita che erode i risparmi e il potere di acquisto per una fetta notevole di italiani che talvolta per egoismo, altre per necessità puntano a proteggere la loro spesa personale».
Le varie forme di riciclo
Il riciclo ha forme e modalità diverse. Tra le principali troviamo che 5 su 10 ricicleranno i doni ricevuti queste festività o che conservano durante l'anno per utilizzarli al momento opportuno; ci sono addirittura quelli che guadagnano dalla vendita del regalo ricevuto attraverso la vendita sulle piattaforme online e sui social network, parliamo di 3 riciclatori su 10, gli altri scambieranno i doni ricevuti nei negozi di acquisto per trasformarli in buoni da spendere o prendere altri oggetti da regalare a loro volta.
Quali regali riciclano gli italiani
Tra i regali riciclati troviamo in pole position i generi alimentari per il 50% (vini, spumanti, salumi, formaggi, prosecchi, grappe, amari, panettoni, pandori, cioccolato, torroni, miele, e confetture); seguono al 21% sciarpe, guanti, cappelli, calzini, pelletteria, cosmetici e creme; per il 20% libri e agende, 9% giocattoli.

