Orrore nel Palermitano

Uccide moglie e figli, arrestati due fanatici religiosi: avrebbero convinto Barreca a «liberarsi del demonio»

L'unica superstite di 17 anni avrebbe detto ai carabinieri che il padre insieme alla coppia avrebbero fatto un esorcismo. Poi il drammatico delitto e la telefonata al 112 dopo ore passate accanto ai cadaveri

64
di Redazione
12 febbraio 2024
09:42
Il luogo della tragedia e, a destra, Barreca con la moglie
Il luogo della tragedia e, a destra, Barreca con la moglie

Si chiamano Sabrina Fina e Massimo Carandente, entrambi disoccupati, i due palermitani arrestati nella tarda serata di ieri, insieme con Giovanni Barreca, il muratore di 54 anni che ha sterminato la sua famiglia, con l'accusa di avere partecipato al massacro nella villetta di Altavilla Milicia, nel Palermitano. Secondo gli investigatori sarebbero stati loro a convincere l'uomo a "liberarsi" dal demonio uccidendo i propri cari. I due sono ritenuti fanatici religiosi.

È stato lo stesso muratore, all'alba di ieri, a telefonare ai carabinieri per dire di avere ucciso la moglie e i due figli di 5 e 16 anni. Secondo quanto si apprende, la donna - Antonella Salamone - sarebbe stata bruciata e sepolta mentre uno dei figli uccisi sarebbe stato torturato e strangolato con delle catene. L'unica superstite è la figlia 17enne che è stata trovata in stato confusionale. Avrebbe assistito ai delitti.


Barreca dopo essere stato portato in caserma, avrebbe detto che «c'era il demonio in casa». «Hanno fatto un esorcismo per scacciare il demonio», avrebbe detto la ragazza superstite ai carabinieri accusando il padre e la coppia di amici che frequentava Barreca per motivi religiosi. Per tutti e tre in serata è stato disposto il fermo. Dagli accertamenti emerge inoltre che i brutali assassinii non sarebbero stati commessi nella notte, come si era ipotizzato anche sulla base delle parole dell'uomo. La moglie sarebbe stata uccisa per prima. I figli venerdì. La ragazza e il padre, dunque, sarebbero rimasti nell'abitazione per ore accanto ai cadaveri prima della telefonata agli investigatori.

Leggi anche

«Io vi mando come pecore in mezzo ai lupi»

«Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. Ma guardatevi dagli uomini, perché vi trascineranno davanti ai loro sinedri e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe. E sarete condotti davanti ai governatori e davanti ai re, per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai gentili. Quando essi vi metteranno nelle loro mani, non preoccupatevi di come parlerete o di che cosa dovrete dire; perché in quella stessa ora vi sarà dato ciò che dovrete dire. Poiché non sarete voi a parlare, ma lo Spirito del Padre vostro che parla in voi. Ora il fratello consegnerà a morte il fratello e il padre il figlio; e i figli insorgeranno contro i genitori e li faranno morire». Queste alcune delle citazioni religiose sui social di Massimo Carandante, l'uomo arrestato con la sua convivente Sabrina Fina.

«Sappi che tu sei la/il figlia/o del Grande Giudice Dio Onnipotente!!! Chi ha orecchi oda!!! Il Signore Cristo Gesù benedica grandemente te e la tua famiglia», si chiude la citazione sui social di Carandente, che risale al 2 febbraio.

E pochi giorni prima: «Ora vi esorto, fratelli, a tenere d’occhio quelli che provocano le divisioni e gli scandali in contrasto con l’insegnamento che avete ricevuto. Allontanatevi da loro. Costoro, infatti, non servono il nostro Signore Gesù Cristo, ma il proprio ventre; e con dolce e lusinghiero parlare seducono il cuore dei semplici. Quanto a voi, la vostra ubbidienza è nota a tutti. Io mi rallegro dunque per voi, ma desidero che siate saggi nel bene e incontaminati dal male. Il Dio della pace stritolerà presto Satana sotto i vostri piedi. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con voi».

GUARDA I NOSTRI LIVE STREAM
Guarda lo streaming live del nostro canale all news Guarda lo streaming di LaC Tv Ascola LaC Radio
top