Sala gremita la proiezione del lavoro prodotto da Lob&Partners con la collaborazione di Diemmecom. La pellicola accompagna il pubblico in una storia che unisce due epoche e denuncia la continuità della violenza di genere, con rimandi al caso Lanzino e a una Calabria che accoglie, ascolta e non dimentica
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Even, opera prima del giovane regista calabrese Giulio Ancora, ha assunto – per la prima nazionale nelle sale del Cinema Citrigno di Cosenza – i contorni di un rito collettivo: una comunità radunata non solo per accogliere un film, ma per attraversare insieme una ferita ancora aperta, quella della violenza sulle donne, declinata nelle sue forme antiche e contemporanee.
L’atmosfera, sin dalle prime battute, è apparsa sospesa tra una composta solennità e un vibrante fremito di attesa. Il pubblico — una platea gremita e partecipe, nutrita di studenti, operatori culturali, appassionati di cinema e cittadini comuni — ha accolto con un lungo applauso l’ingresso del regista e del cast, giunti per accompagnare il debutto di un’opera già definita fra le più attese nella settimana dedicata alla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Accanto ad Ancora, emozionato ma saldo nel presentare il proprio lavoro, si sono avvicendati sul palco i protagonisti: Federica Pagliaroli, interprete di Giulia, la giovane ribelle cui una violenza improvvisa muta per sempre il destino; Marco Cocci, volto noto del cinema indipendente; Simona Cavallari, intensa e misurata; Massimo Bonetti ed Ernesto Mahieux, pilastri del cinema italiano; Romina Mondello, Serra Yilmaz, Paola Barale, ciascuno con una presenza scenica definita e riconoscibile; e Martina Chiappetta, al suo debutto sul grande schermo, accolta con una commozione palpabile dal pubblico cosentino.
A introdurre la serata sono stati anche i produttori Ottavio Chiappetta, Barbara Chiappetta e Luigi Vircillo della Lob&Partners, che hanno rivendicato con fierezza una produzione radicata nel territorio e sostenuta dalla Calabria Film Commission. Il film, girato interamente in Calabria e coprodotto tra gli altri da Diemmecom, abbraccia Cosenza nei suoi scorci più simbolici — dal Ponte di Calatrava al Corso Mazzini, dal centro città alla trama tortuosa del centro storico — per poi spingersi sino a Silvana Mansio, negli altopiani silani, dove la neve diventa pagina bianca e, insieme, sudario della memoria.
Il pubblico ha scoperto in sala una narrazione che intreccia due epoche, due destini femminili e un’unica, dolorosa continuità della violenza. La storia di Giulia, segnata da un’aggressione improvvisa, si lega misteriosamente a un antico femminicidio sepolto nella neve: due anime, una contemporanea e una remota, come riflessi di una stessa tragedia che ritorna, implacabile, quando la società manca nel suo compito più elementare — proteggere, ascoltare, custodire.
Non è un caso che Even prenda ispirazione anche dal celebre cold case dell’omicidio di Roberta Lanzino (1988), la studentessa cosentina brutalmente uccisa e mai dimenticata. Il richiamo è discreto ma potentissimo: un fantasma civico che aleggia sulle immagini, un monito collettivo, un dolore rimasto orfano di verità. La canzone inedita Going to the Sea, scritta e interpretata dallo stesso Giulio Ancora, che accompagna la pellicola, rende omaggio alla figura di Roberta, evocandone la delicatezza, il sogno interrotto, il cammino interrotto verso il mare.
La proiezione, seguita da un dibattito intenso con gli attori e il regista, ha mostrato la forza di un cinema che non si accontenta di rappresentare: vuole interrogare, scuotere, costringere a guardare ciò che troppo spesso la cronaca normalizza. Le domande del pubblico — fitte, puntuali, emotivamente dense — hanno aperto uno spazio di riflessione collettiva sul tema della violenza di genere, sul ruolo della memoria e sulla responsabilità delle comunità nel tramandare, e insieme nel trasformare, la narrazione delle vittime.
Al termine, un lungo applauso ha suggellato non solo l’apprezzamento per il film, ma una sorta di riconoscenza verso un’opera che restituisce dignità al dolore e, soprattutto, lo sottrae al silenzio.
Ora Even si prepara a volare a Roma, dove sabato 22 novembre sarà presentato al RIFF – Rome Independent Film Festival, in concorso al Nuovo Cinema Aquila. Ma la sua prima appartiene, indelebilmente, a Cosenza: a quella sala che ieri sera ha saputo accogliere, comprendere e custodire una storia che, pur parlando di ferite antiche, continua a pulsare nel presente.

