Si accendono i riflettori sul borgo dell’Aspromonte grecanico con un parterre importante di premiati. Il network LaC media partner del premio
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Tutto pronto a Bova, nell’Area Grecanica Reggina, per la terza edizione del Premio “Chòra tu Vùa – Cultura e Territorio”, in programma sabato 30 agosto alle 21.30. Un evento che, in pochi anni, è riuscito a radicarsi come appuntamento stabile, imponendosi non soltanto come passerella di eccellenze ma come vero laboratorio di identità e visione. Nel borgo che domina l’Aspromonte grecanico, il linguaggio della cultura diventa racconto, dialogo, respiro condiviso. Ed anche quest’anno, a dare forza e amplificazione, ci sarà la media partnership del Network LaC, che conferma la propria vicinanza alle iniziative capaci di valorizzare il territorio.
A fare da cornice sarà ancora una volta Bova, cuore pulsante dell’Area Grecanica, borgo che ha saputo ritagliarsi un ruolo centrale nel panorama metropolitano e regionale. Qui la memoria millenaria si intreccia con la contemporaneità, trasformando la festa in un palcoscenico che guarda ben oltre i confini locali. La suggestione dei vicoli, delle piazze, delle pietre antiche si fa parte integrante del racconto, ribadendo il legame profondo tra luoghi e storie, tra persone e comunità.
«Siamo al terzo anno di una manifestazione artistica e culturale che intendevamo storicizzare, e ci stiamo riuscendo - racconta Gianfranco Marino, vicesindaco di Bova -. L’obiettivo è mettere in luce le caratteristiche e le eccellenze del territorio dell’Area Grecanica e, al tempo stesso, aprirci al resto della Calabria. È un modo per rimarcare il ruolo che Bova si è ritagliata negli ultimi anni: punto di riferimento non solo locale, ma anche metropolitano e regionale per iniziative culturali di varia natura».
Parole che delineano con chiarezza la vocazione di un centro capace di coniugare radici e proiezione esterna. Marino ricorda come tutto sia nato dal mondo del libro e dell’editoria, per poi crescere progressivamente: «Le iniziative sono cresciute per qualità e per ambiti di riferimento. Abbiamo prestato particolare attenzione al mondo della scuola: non a caso da diversi anni lavoriamo con gli istituti del territorio metropolitano grazie al progetto "Palèa Jenèa – Orme nella storia". Ogni anno, in occasione del Premio, le scuole vengono invitate a partecipare come tributo e come riconoscimento a un impegno condiviso lungo tutto l’arco dell’anno».
Un percorso che affonda le radici nella formazione dei giovani e che testimonia come il Premio “Chòra tu Vùa” non sia soltanto vetrina ma soprattutto investimento nel futuro. La partecipazione degli istituti – dall’IC di Bova Marina a quello Cassiodoro Don Bosco di Pellaro, dal Comprensivo Motta–Montebello agli istituti superiori Euclide e Familiari, fino ai licei Gullì e Campanella di Reggio Calabria – dimostra la volontà di intrecciare il racconto della cultura con quello della crescita dei ragazzi, rendendo la manifestazione parte di un cammino educativo.
La terza edizione porta con sé un parterre di assoluto rilievo, che abbraccia diversi settori. A essere premiati saranno Paolo Di Giannantonio per il Giornalismo, Alessio Praticò per il Cinema, Florindo Rubbettino per l’Editoria, Franco Iacopino per lo Sport, Gerardo Sacco per l’Arte, Fabio Mollo per la Regia, Gianluca Gallo per la Politica, Domenico Stranieri per la Narrativa. Un riconoscimento speciale verrà consegnato a Domenico Maduli, presidente del Network LaC, a conferma di un impegno editoriale che ha saputo valorizzare la Calabria con un racconto costante e radicato.
Spazio anche alle menzioni speciali, che arricchiscono il mosaico di questa edizione: Bruno Autelitano con l’Azienda Spina Santa e Vasilikì Vourda per la scuola di greco, due realtà diverse eppure accomunate dalla capacità di tenere insieme tradizione e innovazione, custodendo la memoria e rilanciandola verso il futuro.
Il Premio non si limita a celebrare nomi e carriere, ma costruisce ponti: tra la comunità locale e figure di rilievo nazionale, tra il borgo aspromontano e un orizzonte più ampio, tra il passato che resiste e il presente che si rinnova. In questo senso, la scelta di Bova non è casuale. È un messaggio. Qui la cultura non è retorica, è materia viva, è voce che scavalca confini, è identità che si fa azione.
La presenza del Network LaC come media partner aggiunge un tassello decisivo. Il racconto televisivo e digitale, la diffusione delle immagini e delle storie, garantiranno a questa edizione una visibilità capace di oltrepassare i confini locali, offrendo al Premio un respiro che corrisponde alle ambizioni indicate dagli organizzatori.
«È un evento che vuole crescere anno dopo anno - conclude Marino - ampliare i propri orizzonti, dare di Bova un’immagine che valichi i confini regionali. Ci stiamo riuscendo, e per questo siamo particolarmente soddisfatti». Bova, dunque, non solo come scrigno di memorie antiche, ma come capitale culturale viva, capace di generare futuro.