Composizione di giunta e Consiglio: nel centrodestra calabrese non si discute di altro. In attesa che venga stabilito il giorno della proclamazione, il toto nomi impazza con gli azzurri destinati a fagocitare quanto più possibile.

Forza Italia ha rappresentato lo scorso 5-6 ottobre una trinità pagana in salsa calabra, scindendosi nella lista madre, in quella Occhiuto presidente e in Forza azzurri. Riconosciuto dall’intera coalizione il ruolo avuto dal partito di cui il Governatore è vicesegretario nazionale, il dibattito si è immediatamente spostato sulla premialità da garantire alle formazioni che saranno rappresentate a Palazzo Campanella.

Il punto è uno: Occhiuto Presidente ha fatto registrare il secondo risultato dell’alleanza (12,39%), incassando più consensi di Fratelli d’Italia (11,64%) e Lega (9,40%) a livello regionale e in due circoscrizioni su tre. L’idea è di garantire pari dignità, come se fosse un partito a tutti gli effetti, a prescindere se i suoi componenti siano o meno stati folgorati sulla via di Arcore ed abbiano la tessera in tasca. Le performance di Pierluigi Caputo (terzo più votato della Calabria con circa 15mila preferenze), Rosaria Succurro (sfondato il muro delle 12mila), Emanuele Ionà (quasi 7mila) e Giacomo Pietro Crinò (9mila voti) potrebbero portare in dote qualcosa in più di un semplice posto in giunta. C’è da salvaguardare gli equilibri con gli alleati, certo, ma la presidenza del Consiglio è ambita da tutti e i numeri sono numeri.
Come noto, all’inizio dell’Occhiuto-bis saranno al massimo sette gli assessori che comporranno la sua squadra di governo. Successivamente alla modifica dello Statuto e al normale iter istituzionale, gli scranni diventeranno nove. Tempo stimato per il cambio taglia: metà gennaio. Anche in questo caso, tuttavia, nella legge approvata in Parlamento, c’è una postilla da tenere in considerazione.

Le Regioni che intendono adeguare i propri ordinamenti dovranno provvedervi nei limiti dei propri stanziamenti di bilancio previsti a legislazione vigente e comunque senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Da chiarire se in questo concetto rientrano anche i rimborsi previsti per le strutture in dotazione ai componenti di giunta, di solito molto ambiti fin dalle campagne elettorali. Nel caso, lo stanziamento complessivo che ad oggi è previsto per sette, poi sarà inevitabilmente compresso per far spazio ai due nuovi innesti.