L’iniziativa del Museo archeologico della città dello Stretto e dell’associazione Jole Santelli in programma dal 16 al 28 settembre
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Il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria e l’Associazione Jole Santelli presentano la mostra fotografica Calabria con i miei occhi. Spiritualità e cultura, in programma dal 16 al 28 settembre 2025 presso la Piazza Paolo Orsi – sita all’interno del Museo -. L’esposizione, ispirata all’omonimo volume promosso dall’Associazione in collaborazione con Rubbettino Editore, raccoglie 22 opere che restituiscono un racconto intenso e suggestivo della Calabria, intrecciando arte e spiritualità.
L’iniziativa si inserisce nell’ambito del protocollo d’intesa sottoscritto tra il Museo e l’Associazione che prevede la possibilità di realizzare congiuntamente attività di carattere artistico e culturale. La collaborazione, in questa occasione, ha riguardato in particolare la presentazione del volume e il vernissage della mostra, allestita negli spazi del Museo.
Il progetto racconta la Calabria attraverso un linguaggio visivo capace di coniugare spiritualità, cultura e identità. Si tratta di un percorso che accompagna il lettore, e ora il visitatore, in un viaggio tra i luoghi simbolo del territorio, tra santuari, eremi e cappelle rupestri, narrati in una dimensione sospesa tra tradizione e modernità. Il racconto fotografico restituisce le atmosfere magiche e poetiche di una terra che intreccia fede, storia e spiritualità, dando vita a un mosaico di immagini evocative che parlano al cuore e alla mente.
Elemento distintivo del progetto è il coinvolgimento di giovani modelli autistici, che hanno prestato il proprio volto e la propria presenza per interpretare, in chiave contemporanea, le suggestioni dei luoghi sacri e dei paesaggi calabresi. La loro partecipazione conferisce all’iniziativa un forte valore sociale, sottolineando la capacità dell’arte di abbattere barriere e pregiudizi, trasformandosi in strumento di consapevolezza e testimonianza. In questo modo la mostra si propone non solo come esperienza estetica, ma come messaggio di apertura e sensibilizzazione, capace di restituire centralità a chi spesso resta ai margini.
Il volume e la mostra – curata da Liria Ingallina - portano la firma di due protagonisti di rilievo del panorama creativo contemporaneo: Giuseppe Fata, maestro dell’alta moda italiana, che ha realizzato straordinarie teste sculture ispirate all’arte e al fascino della Magna Grecia, e il fotografo di moda romano Emanuele Tetto, dotato di grande sensibilità artistica e capace di cogliere l’essenza di luoghi e persone, trasformando la fotografia in un linguaggio espressivo che trascende il tempo.