Da domenica 30 novembre al 18 gennaio nel quartiere Spirito Santo la nuova edizione della rassegna culturale firmata Kollettivo Kontrora e Teatro del Carro. In scena al “Silvio Vuozzo” spettacoli, laboratori e storie raccolte tra gli abitanti
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Il Teatro Silvio Vuozzo, nel cuore del quartiere Spirito Santo di Cosenza, torna ad accendersi con la sesta edizione di “Voci dal Sottosuolo”, la rassegna teatrale promossa dal Kollettivo Kontrora in collaborazione con il Teatro del Carro – Pino Michienzi. Dal 30 novembre al 18 gennaio 2025 il progetto, finanziato con i fondi dell’otto per mille della Chiesa Evangelica Valdese, riporterà il teatro al centro della vita del quartiere con un cartellone che intreccia spettacoli, laboratori e storie condivise.
A Cosenza il teatro come pratica di comunità
“Voci dal Sottosuolo” nasce da un’idea chiara: il teatro è di chi lo attraversa, non soltanto di chi lo fa. Una visione che negli anni ha trasformato il Silvio Vuozzo in uno spazio aperto, un luogo in cui le storie non si limitano a essere raccontate sul palco, ma vengono raccolte tra le strade, le famiglie, gli anziani e gli studenti del quartiere. Qui la rassegna ha trovato terreno fertile: una scuola che si apre al teatro, un cortile che diventa platea, un intreccio costante tra scena e comunità.
La sesta edizione insiste proprio su questa visione: offrire voce a ciò che spesso rimane ai margini, riportare al centro delle relazioni i racconti quotidiani, trasformare il teatro in un gesto di rigenerazione culturale e sociale.
Il programma di quest’anno combina quattro spettacoli di teatro contemporaneo con tre laboratori di drammaturgia di quartiere, rivolti agli studenti della scuola del rione e agli abitanti, soprattutto agli anziani. Le loro testimonianze saranno protagoniste delle aperture di ogni serata, creando un ponte diretto tra la vita del quartiere e gli spettacoli in cartellone.
La scelta di fissare il biglietto simbolico a 1 euro non è casuale: è un invito a ribadire che il teatro non è un lusso, ma un diritto culturale, un luogo accessibile in cui ritrovarsi. «Quando un quartiere si riunisce attorno a uno spettacolo – spiegano gli organizzatori – non è più soltanto un luogo fisico: diventa comunità».
"Voci dal sottosuolo”, il programma degli spettacoli
Il programma attraversa generi e immaginari molto diversi: si va dal viaggio cosmico e introspettivo di Giuseppe, in scena il 30 novembre, al racconto politico degli anni Settanta in Quattro pezzi facili meno una, previsto per il 21 dicembre, fino alla storia ambientata nel campo di internamento di Ferramonti in Mio cognato Mastrovaknich, che arriverà al Vuozzo il 4 gennaio. La rassegna si chiuderà il 18 gennaio con Un live podcast, una riflessione teatrale sulla costruzione narrativa nell’epoca dei nuovi media.
A firmare la direzione degli spettacoli saranno realtà già note nel panorama calabrese e nazionale: Ultimi Fuochi Teatro, Kollettivo Kontrora, Teatro del Carro, Teatro Rossosimona e Divano Project, mentre l’orchestra “Leonard Bernstein Chamber” accompagnerà alcuni momenti della rassegna con un ensemble di fiati, archi e percussioni.



