Non è solo una questione di fiori, abiti da sogno e location mozzafiato. Il matrimonio, se pianificato con una visione strategica, si rivela un potente acceleratore turistico ed economico per il territorio ospitante. È questa la filosofia di Stefania Severino, wedding planner calabrese, che con il suo lavoro sta trasformando l’organizzazione di un evento nuziale in una vera e propria esperienza di scoperta della Calabria.

In un'epoca in cui l’autenticità e le destinazioni meno battute sono il nuovo lusso, la regione si posiziona come meta d’elezione per i "destination wedding", attraendo coppie non solo dal Nord Italia, ma con un crescente interesse da Canada, Germania, Svizzera, Regno Unito e Usa.

Abbiamo intervistato la wedding planner Stefania Severino per comprendere il suo approccio, che parte dall’ascolto per tessere eventi su misura, e per analizzare in che modo il suo operato stia influenzando positivamente l’economia locale, coinvolgendo settori che vanno dall'enogastronomia all'artigianato. Dalla valorizzazione dei borghi storici e delle spiagge incontaminate alla promozione di un’ospitalità genuina, la Severino ci svela come un "sì" pronunciato in Calabria possa diventare un ricordo indimenticabile e, allo stesso tempo, un’occasione per svelare la bellezza inespressa di questa terra.

Ciao Stefania, qual è il tuo approccio alla pianificazione di un matrimonio? Come cerchi di creare un'esperienza unica e memorabile per i tuoi clienti?

«Il mio approccio parte sempre dall’ascolto. Ogni coppia ha la propria storia, i propri sogni, le proprie emozioni. Il mio compito è tradurli in un evento che li rappresenti pienamente, senza mai snaturarli. Amo lavorare su dettagli autentici, esperienze sensoriali, scenografie emozionali. Ogni matrimonio è un progetto su misura, e la mia missione è far sì che gli sposi e i loro ospiti vivano non solo una festa, ma un ricordo che resti nel cuore».

Pensi che il tuo lavoro come wedding planner possa contribuire a promuovere il turismo in Calabria o lo sta già facendo?

«Assolutamente sì, e posso dire con orgoglio che lo sta già facendo. Ogni matrimonio che organizzo in Calabria è un’occasione per far scoprire il nostro territorio a chi non lo conosce. Gli sposi e i loro ospiti spesso restano incantati dalle bellezze paesaggistiche, dalla storia, dall’enogastronomia, dall’ospitalità autentica. Un matrimonio può diventare una vera e propria esperienza turistica, spesso prolungata in soggiorni, escursioni o viaggi alla scoperta della regione».

Quali aspetti della regione vengono messi in luce attraverso i tuoi eventi e quali settori dell'economia locale vengono coinvolti?

«Attraverso i matrimoni, mettiamo in luce scorci meravigliosi e poco conosciuti, borghi storici, spiagge incontaminate, location suggestive tra mare e montagna. Ma anche la cucina tipica calabrese, l’artigianato locale, le tradizioni popolari. I settori coinvolti sono tanti: ristorazione, florovivaismo, sartoria, musica, ospitalità, trasporti, fotografia, servizi di animazione, e tanto altro. Il matrimonio diventa un volano per l’economia locale e per la valorizzazione delle nostre eccellenze».

Qual è il tuo consiglio per le coppie che stanno pianificando un matrimonio in Calabria? Come possono rendere indimenticabile il momento?

«Il consiglio è uno: lasciatevi ispirare dalla bellezza autentica di questa terra. Puntate sulla semplicità elegante, sull’identità, sui piccoli dettagli che parlano di voi. Non cercate di imitare format standardizzati, ma create qualcosa che vi rappresenti davvero. E affidatevi a professionisti del territorio, che conoscano bene le potenzialità e sappiano come valorizzarle. In Calabria, con il giusto team, ogni sogno può diventare realtà».

C'è interesse anche da parte di clienti che vivono fuori Italia per la nostra regione?

«Sì, e con piacere noto un crescente interesse da parte di coppie italiane all’estero e stranieri, soprattutto dal Canada, Germania, Svizzera, Regno Unito e anche USA. Cercano autenticità, location non convenzionali, esperienze genuine. La Calabria offre tutto questo: scenari mozzafiato, tradizioni forti, cibo eccellente, e soprattutto accoglienza vera. Abbiamo le carte in regola per diventare una destinazione di riferimento per i destination wedding».

Per organizzare un matrimonio fai affidamento su un gruppo di collaboratori?

«Certo, il lavoro di squadra è fondamentale. Negli anni ho costruito una rete di fornitori affidabili, appassionati e professionali. Dai floral designer ai fotografi, dai musicisti ai catering, ognuno contribuisce a rendere perfetto l’evento. È importante circondarsi di persone che condividano la stessa visione e attenzione per i dettagli, perché un matrimonio ben riuscito è frutto di un grande lavoro corale».

Da calabrese, prima ancora che wedding planner, in un’ottica di valorizzazione del territorio, su cosa bisognerebbe puntare? Quali sono le potenzialità inespresse?

«Credo che la chiave sia puntare sulla qualità, sull’autenticità e sulla narrazione. Dobbiamo imparare a raccontare meglio la nostra terra, senza stereotipi. Investire in accoglienza, in infrastrutture, nella formazione di giovani professionisti. Le potenzialità ci sono: dalla bellezza dei luoghi poco conosciuti alla ricchezza culturale, dalle tradizioni culinarie alla varietà del paesaggio. Bisogna solo crederci e fare rete. Il turismo legato agli eventi può essere una leva strategica fortissima».

Chiudiamo con il sorriso: un "per sempre" promesso in Calabria è più resistente al tempo che passa?

«In Calabria i legami sono profondi, le radici forti, i sentimenti autentici. Qui l’amore ha il sapore della tradizione, ma anche della sfida. Promettersi “per sempre” in questa terra significa affidarsi a una promessa che parla di valori, di famiglia, di calore umano. E allora sì, forse qui l’amore ha una marcia in più. O almeno... ci piace crederlo!».