A distanza di 41 anni dalla sua morte, accanto al ricordo è vivo il dolore di aver smarrito una bussola mai più ritrovata. C’è un prima e un dopo di lui, ma il dopo è andato oltre ogni immaginazione
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Padova, 11 giugno 1984. Muore il sogno di cambiare l’ordine delle cose. Svaniscono le ambizioni, affiorano ricordi sparsi. Addio, Enrico Berlinguer.
Ancora oggi, a distanza di quarantuno anni, Enrico Berlinguer è una presenza viva nel cuore di chi ha vissuto la sua politica del fare, della condivisione, dell’unità nella diversità. È presenza viva nelle pagine dei libri di storia e, magari, nella formazione umana e intellettuale delle giovani generazioni. Ma, accanto al ricordo, è vivo anche il dolore di aver smarrito una bussola mai più ritrovata. C’è un prima e un dopo Berlinguer: sarà sempre così. Il dopo, però, è andato oltre ogni immaginazione. Un tempo fragile, smarrito, assetato del nulla, in cui regna l’incertezza. La politica fatica, la democrazia trema, la libertà individuale cerca di farsi spazio in una società che non trova punti fermi. In questa dimensione di profondo cambiamento, le parole, la mitezza e la capacità di guardare oltre di Berlinguer sarebbero state un ottimo sollievo.
Ma i ricordi, per quanto belli, restano tali. Bisogna guardare avanti, senza dimenticare però ciò che ci ha resi grandi e liberi. Berlinguer è nel cuore, nella valigia delle nostre emozioni. Emozioni che vorrei far emergere attraverso le parole dello stesso Berlinguer, nell’ultima lettera alla sua amata moglie Letizia.
Lettera a Letizia
Letizia, amore mio,
penso spesso come in questi anni ti ho lasciata troppe volte da sola, anche quando avrei voluto dedicare più tempo a te e ai nostri figli… vi ho privato di qualcosa d’importante, di momenti che non ci sono stati e che non potranno tornare. Ho scelto una vita che rende difficile starmi affianco. Ma io vorrei che tu sapessi che anche quando non sono con voi, io con voi sono sempre. Mentre ti scrivo queste parole, so che potresti criticarmi e forse anche prendermi in giro. Questo tuo continuo pungolarmi è la più grande forma di amore che io abbia mai ricevuto… io non so per quanti anni ancora la mia vita sarà così, ma so che finché tu ci sarai, nulla potrà farmi paura. Perdonami per tutto quello che non c’è stato e grazie. Buon anniversario amore mio,
tuo, Enrico.
(Lettera tratta da Enciclopedia Treccani, E. Berlinguer, la grande ambizione, 31 ottobre 2024)