Il nostro presidente del Consiglio Giorgia Meloni veniva eletta nel 2022 con un programma che evocava la centralità della nazione italiana, il sovranismo a tutti i costi, la difesa delle scelte politiche nazionali in tema di economia, la fine della austerità e la chiusura dei confini. A questo programma veniva unita anche una critica continua alle “ingerenze dell’Unione europea” nelle scelte del governo, la volontà di giungere alla risoluzione dei conflitti in medio oriente ed in nord africa in modo da bloccare le migrazioni. L’Islam ed il terrorismo islamico venivano dipinti come qualcosa che andava estirpato ad ogni costo. In 3 anni di governo ha fatto tutto il contrario di quello che aveva promesso.

Chissà cosa pensano i suoi elettori, perché i risultati che ha portato questo governo sono stati il frutto del peggiore servilismo e della peggiore sottomissione alle regole ed alle imposizioni che venivano da centri di potere situati quanto più lontano dalla sovranità nazionale. Il primo risultato è stata la ratifica del Fiscal Compact, ovvero uno di quegli strumenti creati apposta per distruggere proprio le economia di prossimità e consegnare gli Stati Nazionali ai gruppi bancari e finanziari. Il secondo risultato portato a casa è stata la totale sudditanza alle scelte della Unione Europea, con l’approvazione di tutti pacchetti che hanno trasferito fiumi di denaro ad uno Stato che non è neanche nella Unione Europea, ovvero l’Ucraina. Terzo risultato: la detassazione dei prodotti provenienti dall’India, con ricadute devastanti sui prodotti nazionali. Contrariamente a quello che prometteva non ha fatto nulla per il proprio paese, anzi ha avallato tutte le politiche vincolanti UE di natura finanziariain Italia; non ha eliminato i vincoli principali, né promosso una sorta di “via italiana” fuori dal mainstream europeo. Non ha messo in atto nessuna politica per la famiglia, lasciando il mercato speculare all’infinito sulle tasche del ceto medio. Non ha mai messo in atto una mezza politica strutturale per la famiglia. Ha glorificato Charlie Kirk dicendo che difendeva i valori della famiglia, perché bisogna fare tanti figli. Infatti ci voleva proprio un predicatore americano per spiegare che avere una famiglia numerosa è bello, non ci aveva mai pensato nessuno, peccato che proprio il modello economico che sostiene la Meloni rende di fatto economicamente impossibile avere famiglie numerose. È stata capace di sottomettersi immediatamente a Biden, con tanto di promesse sull’acquisto del gas americano centinaia di volte più caro di quello russo, ed è stata capace di umiliarsi totalmente con Trump, lasciandolo libero di predisporre ogni tipo di dazio pensato per affossare il Made in Italy. In questo scenario disgustoso, si lamenta che i media ce la hanno con lei; ma è praticamente in ogni programma e veicola una visione irreale del nostro paese, una visione fasulla che ha portato il 52% della popolazione a non andare a votare dallo schifo. Mentre in campagna elettorale l’Islam veniva dipinto come una religione che fomentava forme di terrorismo, la Meloni ha subito riconosciuto il primo governo guidato da un terrorista islamico dichiarato, ovvero la Siria. Per non farsi mancare niente, è andata pure a stringere patti proprio con il nuovo governo siriano. Poi, complici quella banda che ha nominato come ministri della Repubblica, ha liberato uno stupratore di bambini, sottomettendo la dignità e la giustizia anche alle tribù libiche. Altro che rialzare l’Italia, non c’è governo, o personaggio politico a cui è riuscita a tenere testa, questo governo ha preso schiaffi in faccia da chiunque: Biden, Trump, Orban, Putin e le tribù del Nord Africa.

E che dire di Israele? ll colosso della difesa italiana Leonardo, che è addirittura finanziariamente controllato dallo Stato, ha dovuto ammettere di effettuare supporto logistico ed esportazioni continue in Israele, inclusi corsi tecnici e componenti di armi di distruzione di massa per cancellare dal pianeta la Palestina. Ma la Meloni e Tajani si sono spinti fino all’estremo atto di mettere prima gli interessi di Israele che la sicurezza dei cittadini italiani. Hanno entrambi permesso la schedatura illegale di milioni di italiani, il controllo dei dati bancari e delle idee divergenti. Poi la Meloni, ma anche un ormai appannato Mattarella, hanno criticato La Global Sumud Flotilla, definendola “gratuita, pericolosa, irresponsabile” e sostenendo che il suo scopo fosse mettere in difficoltà il governo stesso. Facendo così hanno dimostrato una totale sottomissione ad un altro Stato. Ed il coraggio di Vannacci? È diventato il coraggio di essere vigliacchi, perché ad essere così sottomessi ci vuole molto coraggio e stomaco. Piuttosto che offrire un sostegno concreto (politico, diplomatico, logistico) alla Flottiglia, il governo italiano ha suggerito che gli aiuti venissero sbarcati in altre sedi (per es., Cipro) e trasferiti via terra. Quando l’entrata in scena della flottiglia ha generato proteste in Italia, Meloni ha attaccato le manifestazioni, dicendo che avrebbero causato disagi agli italiani piuttosto che aiutare i palestinesi. In un impeto supremo di lamento ha detto che i manifestanti manifestavano contro di lei, dimenticandosi che dato che non conta niente, nessuno manifesta contro una nullità.