Pepposello è un nemico del fascismo. Tutto casa e officina, ripara instancabilmente le biciclette, lavorando anche durante le domeniche e le feste comandate. Sharo Gambino ne parla in Fischia il sasso, romanzo uscito per la prima volta nel 1974 e dedicato all'oppressione e al conformismo del regime in una piccola cittadina calabrese. Lo fa, servendosi del punto di vista di un giovane ed entusiasta balilla, stratagemma retorico che consente all'autore vissuto a Serra San Bruno di sottolineare ironicamente le peculiarità salienti del duce e dei suoi accoliti.

Pepposello, “meccanico sempre unto di grasso”, ha una discussione con un giovane fascista e ha l'ardire di controbattere l'acritico entusiasmo del suo interlocutore per gli esercizi ginnici obbligatori e i campeggi marini e montani imposti da Mussolini “con un discorso pazzo che più pazzo nemmeno nella mente disordinata d'un pazzo poteva trovare l'ambiente adatto per formarsi”.

L'invidioso Pepposello pronuncia, così, la parabola del porcellino pensante che vale la pena di leggere nella sua interezza:

[…] una volta c'era un porcellino che aveva la capacità di pensare e tutte le volte che il padrone gli portava da mangiare le brode, avanzi della cucina, ghiande, castagne, patate bollite, pastone di granturco, diceva tra sé e e sé: “Quanto sono fortunato! Ho il padrone più buono del mondo. Mi tratta proprio bene e non so dove trovare le parole per tessere elogi adeguati ad esprimergli la mia infinita riconoscenza!”.

Pensava così anche quando lo presero, gli legarono i piedi e lo stesso proprietario gli tagliò la gola con un coltello per far provvista di strutto, salumi e prosciutti.

Mentre il narratore-bambino sottolinea quanto sia misterioso il linguaggio di chi non ha nulla da dire, Pepposello insisterà nella sua azione antipatriottica e sovversiva, “costringendo” il regime a chiudergli con la forza l'officina. Perché è inimmaginabile pensare che, nell'Italia di quegli anni splendenti, si potesse fare a meno di uno che comanda tutti gli altri, limitandosi a credere in lui e a ubbidirgli ciecamente.

Per apprezzare appieno il modo in cui l'apologo di Pepposello si faccia epitome di una condizione diffusissima nella provincia italiana, Fischia il sasso si può leggere anche nella nuova edizione appena proposta da Rubbettino, a cento anni dalla nascita dello scrittore, arricchita dalla prefazione di Goffredo Fofi, che da poco più di un mese non c'è più.