La mid-term review offre oggi la possibilità di riprogrammare, di concentrare gli sforzi su progetti strategici e di costruire una vera cultura della coesione. Se il Governatore Occhiuto saprà cogliere questa occasione, facendo dell’Europa una priorità di governo, la Calabria potrà diventare un modello di innovazione e buona amministrazione nel Mezzogiorno.
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Si è appena conclusa a Bruxelles la Settimana europea delle regioni e delle città 2025, il principale appuntamento dedicato alle politiche di coesione dell’Unione Europea. Un evento che ogni anno riunisce amministratori, esperti e rappresentanti istituzionali da tutta Europa per discutere di sviluppo, innovazione e competitività. L’edizione di quest’anno, intitolata “Shaping Tomorrow, Together”, ha rilanciato un messaggio chiaro: l’Europa cresce solo se crescono i suoi territori.
Mentre a Bruxelles si riflette sul futuro della coesione, in Calabria si apre una nuova fase politica, dopo le recenti elezioni regionali. È un momento che può coincidere con una rinnovata ambizione europea della Regione a dimostrazione che la capacità di utilizzare in modo efficace le risorse comunitarie rappresenta la vera linea di demarcazione tra chi sa costruire sviluppo e chi rischia di subirlo. La Calabria ha davanti a sé l’occasione di essere protagonista del cambiamento, mettendo l’Europa al centro della propria agenda di governo.
Al centro del dibattito europeo di queste settimane c’è la mid-term review della politica di coesione 2021-2027, la revisione di metà periodo che consente a Stati e regioni di correggere la rotta e rimodulare risorse e priorità. È un passaggio cruciale per rendere la coesione più flessibile, più rapida, più vicina ai bisogni reali dei cittadini e delle imprese. La Commissione europea, insieme al Commissario Fitto, ha voluto che questa revisione fosse anche un momento di riflessione politica: quanto stiamo davvero investendo nella competitività delle regioni? Quanto la transizione energetica, la digitalizzazione e i servizi di prossimità sono effettivamente accessibili a tutti i territori europei?
Alcune regioni italiane hanno già avviato un percorso di riallocazione delle risorse non ancora spese, e la Calabria può trarre grande vantaggio da questa fase, allineando la propria strategia regionale alle priorità europee e valorizzando le proprie eccellenze.
In questo nuovo scenario, appare quanto mai opportuno che il Presidente Occhiuto nella prossima Giunta regionale istituisca un Assessorato ai Fondi Europei, capace di dare coerenza, visione e coordinamento alle politiche comunitarie. Non sarebbe una novità: in regioni come l’Emilia-Romagna, la Lombardia, la Toscana o il Veneto esistono figure dedicate alla programmazione e all’attuazione dei fondi UE, che hanno rafforzato il dialogo con Bruxelles e migliorato la capacità amministrativa. Anche la Calabria può fare questo passo avanti, dotandosi di una struttura politica e tecnica stabile, capace di unire la dimensione strategica a quella operativa, di garantire una governance più efficiente e una maggiore trasparenza nell’utilizzo delle risorse.
L’istituzione di un assessorato dedicato ai fondi europei non rappresenterebbe solo un gesto simbolico, ma un cambio di paradigma: significherebbe riconoscere che l’Europa non è un capitolo amministrativo, ma una visione di sviluppo. Vorrebbe dire dotare la Calabria di una regia unica nella gestione delle risorse, di un interlocutore autorevole nei rapporti con il Governo e con le istituzioni europee, di un punto di riferimento stabile per comuni, università e imprese.
La Settimana europea delle regioni e delle città ci ricorda che l’Europa è fatta di luoghi, di persone, di comunità. È nei territori che le strategie diventano concretezza, che le politiche si traducono in opere, servizi e opportunità. La Calabria ha le risorse, la storia e le competenze per essere parte attiva di questo disegno. La mid-term review offre oggi la possibilità di riprogrammare, di concentrare gli sforzi su progetti strategici e di costruire una vera cultura della coesione. Se il Governatore Occhiuto saprà cogliere questa occasione, facendo dell’Europa una priorità di governo, la Calabria potrà diventare un modello di innovazione e buona amministrazione nel Mezzogiorno.
Un segnale forte di fiducia verso i cittadini e verso l’Europa: la dimostrazione che, quando le idee camminano insieme alle persone, anche dal Sud può ripartire il futuro del continente.