La parlamentare firma assieme ai colleghi Orrico e Tucci un’interrogazione al ministro della Salute e annuncia una segnalazione all’Anac sulla gara da 45 milioni vinta da Lotito all’Asp di Cosenza: «Modifiche nei punteggi, esclusioni arbitrarie e correzioni postume dei verbali»
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«Altro che rinascita. La sanità calabrese è sotto scacco. Non solo migrazione sanitaria, ospedali al collasso e reparti che chiudono. Da tempo emergono ombre inquietanti anche sugli appalti milionari. L’ultimo in ordine di tempo è il maxi appalto da oltre 45 milioni per i servizi di pulizia bandito dall’Asp di Cosenza, finito nelle mani di un raggruppamento di imprese legato anche al senatore Claudio Lotito. A fronte di gravi anomalie emerse e di un potenziale conflitto d’interessi, abbiamo presentato un’interrogazione urgente al ministro della Salute, sottoscritta anche dai colleghi M5S Anna Laura Orrico e Riccardo Tucci, e ho inviato una segnalazione formale all’Anac». Lo denuncia in una nota la deputata M5S Vittoria Baldino: dell’appalto affidato al rti guidato dal parlamentare di Forza Italia (e presidente della Lazio) ha parlato in una serie di approfondimenti LaC News24 che ha raccontato in diretta la procedura di gara.
«La gara – spiega Baldino - sarebbe stata caratterizzata da modifiche dei punteggi tecnici, riscrittura dei criteri di valutazione, esclusioni arbitrarie e persino correzioni postume dei verbali e, soprattutto, fuori dalle piattaforme pubbliche, ignorando le indicazioni del Consiglio di Stato, che chiedeva di ricorrere a centrali di committenza come Consip».
Per la parlamentare Cinquestelle si tratterebbe di «una procedura da rivedere da cima a fondo. Il tutto mentre il senatore Lotito – tra i firmatari in Parlamento di emendamenti volti a proteggere i dirigenti delle Asp nel caso in cui avessero pagato più volte le stesse fatture relative ai bilanci degli anni precedenti e a rafforzare i poteri del commissario alla sanità calabrese, quindi di Occhiuto – si ritrova tra i beneficiari di un appalto gestito proprio in quella regione. È una questione non solo di opportunità, ma di trasparenza e legalità».
«Altro che sanità che riparte: qui riparte solo il circuito dei favori, dei legami politici, dei maxi appalti affidati con troppe ombre e pochi controlli. È il momento di interrompere una gestione che umilia chi aspetta una cura e premia chi è vicino al potere. Così aumentano le zone d’ombra e si affida la sanità pubblica al solito cerchio magico di amici e imprenditori benedetti dalla politica», attacca la deputata.
Baldino spiega di aver «chiesto al governo di intervenire subito, inviando ispettori all’Asp di Cosenza per accertare le eventuali irregolarità e attivando l’Anac per verificare la correttezza della procedura. In Calabria non possiamo più tollerare una sanità pubblica asservita agli interessi privati e alla spartizione di potere».
E qui il discorso si collega anche ai recenti approfondimenti giudiziari della Procura di Catanzaro: «Il caso Lotito, come l’inchiesta della Procura di Catanzaro sulle liste d’attesa alla Dulbecco quindi sui medici-consulenti del cerchio magico di Occhiuto, dimostra che il problema non è la narrazione, ma il sistema. Un sistema opaco, autoreferenziale, che premia la fedeltà politica più della competenza, e usa la sanità come moneta di scambio. La sanità calabrese va liberata. E va restituita ai cittadini. Non può essere la succursale di nessuna segreteria politica», conclude Baldino.