In terra cratense fa discutere il finale dei lavori del Consiglio con la capogruppo d’opposizione Veronique Capalbo che ha annunciato di aver rifiutato il passaggio in maggioranza insieme al collega Sandro Vilardi
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Quattro punti all’ordine del giorno e un colpo di scena tutto da valutare per il futuro. Il recente Consiglio comunale svoltosi a Bisignano ha portato con sé uno scenario quanto meno particolare da analizzare per i prossimi giorni, più che all’analisi dei conti (sempre critici) si pensa già ad eventuali risvolti futuri. Il tutto è partito direttamente da una delle comunicazioni lette dalla capogruppo di “Riparti Bisignano”, Veronique Capalbo. Il gran finale, che ha spiazzato i pochissimi cittadini presente ai lavori e quelli che hanno seguito più voracemente il tutto via streaming, è destinato a far discutere, ad aprire nuovi scenari e a valutare ciò in un’ottica futura con attenzione.
L’esponente di minoranza ha smentito il passaggio in maggioranza insieme al collega Sandro Vilardi, mettendo a tacere il vox populi e dando così la sua versione dei fatti su quanto accaduto: «Le voci su un nuovo scenario politico sono da smentire, almeno da parte nostra. Due settimane fa sono stata contattata dall’assessore Pierfrancesco Balestrieri che mi comunicava la volontà di incontrarmi privatamente, su mandato del sindaco Francesco Fucile. Ho fatto una riflessione squisitamente politica, cercare due consiglieri dell’opposizione per farli passare in maggioranza è qualcosa che appartiene a vecchi sistemi del passato. Quest’amministrazione comunale non sa dare un impulso alla città, disattende le aspettative della popolazione. Nessun posto al sole, noi comunque siamo sempre a disposizione per il miglioramento della città».
La replica del sindaco Francesco Fucile non si è fatta attendere: «Non vado contro i consiglieri e nè ci andrò per mia storia personale. L’incontro era solo per vedere dei margini eventuali di collaborazione con una maggiore serenità, i toni negli ultimi tempi si sono accesi. Ci sono le forze necessarie per mandare avanti il mandato, se si possono stemperare i toni sarebbe un bene. La proposta di una maggiore collaborazione rimane comunque in piedi, nessun assessore ha preso un’iniziativa senza informare il primo cittadino. Ed è molto più probabile che non mi ripresenterò a sindaco se queste sono le condizioni, con i castelli che si costruiscono in giro da soggetti che gravitano intorno a maggioranza e opposizione».
Sul quadro politico è una situazione quanto meno ingarbugliata, la compattezza della maggioranza non è di certo quella dei primi giorni. Nei giorni scorsi il Pd, nel riconfermare il segretario Alessandro Guido, aveva rinsaldato il pieno sostegno alla maggioranza, mentre tanti esponenti politici stanno già guardando, come a una sorta di count down in anticipo, al mese di giugno del 2027, quando ci saranno nuove elezioni amministrative.
Ed è anche presto per pensare a ciò, considerando vari fattori: l’associazionismo latita, nuove figure politiche all’orizzonte faticano ed emergere e negli ultimi anni quei pochi gruppi che si occupano della cosa pubblica hanno dimenticato cosa sia una conferenza stampa. Del resto, non è questo oggettivamente un buon momento per il paese di Bisignano. La crisi economica permane, a causa dei debiti maturati in passato, il futuro sembra essere di difficile interpretazione, soprattutto perché il territorio è visto quasi come un luogo-dormitorio o un non luogo, per dirla alla Marc Augè. Soprattutto i giovani lasciano la terra dove sono cresciuti, poco stimolati da un contesto che non mette in risalto le varie professionalità: c’è altro a cui pensare al momento.