Caso Spirlì, il movimento di Pazzano: «Linguaggio inaccettabile, Santelli prenda provvedimenti»

Duro intervento contro il vicepresidente della Regione: «Parole razziste e omofobe»

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di Redazione
5 ottobre 2020
22:48
Saverio Pazzano
Saverio Pazzano

«Come noto attraverso le cronache locale e nazionali, il vicepresidente della Giunta regionale calabrese, Nino Spirlì, nel corso della kermesse catanese tenuta dalla Lega a supporto di Matteo Salvini, ha pronunciato affermazioni tese a rivendicare l’utilizzo di espressioni come “frocio”, “ricchione” e “negro”, declinando quest’ultima anche in una presuntamente diffusa versione dialettale».

È quanto si legge in una nota dei movimenti La Strada e Riabitare Reggio con Saverio Pazzano.


 

«Il linguaggio di Spirlì, inequivocabilmente razzista e omofobo – si aggiunge –, è per noi assolutamente inaccettabile in quanto lesivo della dignità delle persone e in contrasto con i principi fondanti della Costituzione. Che un rappresentante delle istituzioni si senta legittimato a un simile sfoggio di violenza verbale spacciandola per una critica a un uso del linguaggio “politically correct”, è sintomatico di quanto un certo modo di intendere la prassi politica possa risultare tossico per il vivere civile. La violenza simbolica sottesa a un’etichetta linguistica risulta oltremodo grave non solo per il carattere di affermazione becera e oltraggiosa di stereotipi indegni cristallizzati in espressioni triviali, ma anche per il contesto di enunciazione di un simile vocabolario. Le scelte lessicali di Spirlì, operate in un contesto formale di discussione politica ad opera di un rappresentante delle istituzioni, perpetuano modelli culturali razzisti e omofobi attraverso un uso perverso e spregiudicato del linguaggio, fatto di definizioni, etichettature e stereotipizzazioni volte a svalutare e denigrare l’alterità».

 

«L’operazione – prosegue la nota – è ancora più riprovevole perché attuata attraverso l’artificio retorico della difesa di una terminologia in virtù del suo utilizzo storico. Il fatto che una forma di violenza simbolica sia stata storicamente perpetrata non la legittima né la “sdogana”, ma rende semmai più necessario smascherare le condizioni storiche del suo secolare disconoscimento e del suo indegno perpetuarsi. Il linguaggio è la forma primaria di socializzazione e veicolo insostituibile di connessione e relazione interpersonale, comunitaria, istituzionale. Per questo motivo, va posta massima attenzione a questa dimensione, più che mai nell’epoca in cui il discorso pubblico viene veicolato e fatto rimbalzare in maniera esponenziale attraverso i social media, troppo spesso ricettacolo di un linguaggio dell’odio».

 

«È di fronte a queste considerazioni – conclude – che La Strada e Riabitare Reggio con Saverio Pazzano chiedono alla governatrice Jole Santelli la rimozione dall’incarico di vicepresidenza della giunta regionale di Nino Spirlì, per la sua inappellabile inadeguatezza a ricoprire l’incarico. Nessun rappresentante delle istituzioni può infatti permettersi di utilizzare un lessico così vergognosamente omofobo e razzista. Non può esservi, a nostro avviso, altra via che la rimozione di Spirlì dall’incarico, se si vuol dare un preciso segnale da parte dell’istituzione regionale a difesa dei valori irrinunciabili e non negoziabili a fondamento del vivere civile delle nostre comunità».

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