Il consigliere regionale: «Difendere il prodotto significa difendere la verità, il lavoro e la dignità di un’intera regione, perciò, occorre fornire subito informazioni rassicuranti perché i mercati devono fidarsi e comprare»
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«Plaudo all’istituzione da parte del Procuratore della Repubblica di Paola Fiordalisi del pool per contrastare i reati ambientali e custodire quello che è un bene collettivo quale è il mare. Però è inaccettabile criminalizzare, come purtroppo sta avvenendo al prodotto agricolo “Cipolla rossa di Tropea Igp” associandolo a pratiche scorrette o a dinamiche estranee alla filiera agricola; sono infondate e lesive non solo per i produttori, ma per l’intera comunità che da anni investe in qualità, sostenibilità». È quanto dichiara in una nota il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Pietro Molinaro.
«La coltivazione della Cipolla Igp – prosegue – soggiace ad un ferreo disciplinare di produzione e la coltivazione ha precisi standard agroecologici e di tracciabilità certificata ed è soggetta almeno ad un triplice controllo: Ministero, Regione e organismi di controllo e certificazione. Il racconto che si sta facendo ha trovato come bersaglio la cipolla Igp e anche le foto che vengono pubblicate danno questa esemplificazione. La Calabria – ricorda Molinaro – è la seconda regione per superfice biologica, nei Disciplinari di Produzione Integrata delle infestanti e pratiche agronomiche a partire dal 2016 ha proibito il “glifosato” e l’agricoltura calabrese si è qualificata sui mercati con produzioni “glyphosate zero” e confermando alti standard qualitativi, si è resa garante della sicurezza alimentare ciò, ha inciso notevolmente sulla valorizzazione delle nostre produzioni».
«Per quanto mi riguarda – sottolinea il consigliere regionale – ribadisco con forza il valore, la qualità e la trasparenza di questo prodotto simbolo della nostra regione. Ben vengano i controlli ma questi devono riguardare l’intero ciclo della depurazione che purtroppo non funziona. I canali che arrivano al mare sono alimentati da altri scarichi ed è questo che si deve controllare. Ci sono località, ad esempio, che non hanno ancora le fogne pubbliche. Dove scaricano? Mi chiedo e chiedo. Difendere quindi a Cipolla Rossa di Tropea IGP significa difendere la verità, il lavoro e la dignità di un’intera regione, perciò, occorre dare subito informazioni rassicuranti perché i mercati devono fidarsi e comprare. Poi conclude se c’è qualche produttore che non fa il proprio dovere è bene che sia perseguito».