L’europarlamentare biasima la scelta della maggioranza che ha tenuto per sé anche la presidenza: «Per il governatore la parola data non conta nulla». La replica di Giannetta: «Pretestuoso, quando l’ha guidata la minoranza solo due convocazioni»
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Pasquale Tridico in Consiglio regionale
«Il peggiore centrodestra della storia della Repubblica, quello calabrese, non sa proprio dove stia di casa il bon ton istituzionale. Occhiuto e i suoi non rispettano il gentlemen agreement che avevamo già condiviso sulla presidenza della commissione Vigilanza da affidare alle opposizioni, ma fagocitano ferocemente tutti gli organi consiliari, dimostrando talmente tanta brama di potere da sembrare un regime dispotico». È quanto dichiara l'europarlamentare Pasquale Tridico, già candidato alla presidenza della Regione Calabria.
«Il governatore - prosegue - così mira al controllo totale e pervasivo della res publica senza farsi alcuno scrupolo sulle parole date. Atteggiamenti forse comprensibili, ma ingiustificabili, per chi campa di politica da sempre. Inutile dire che ci aspettavamo più rispetto dei ruoli e delle istituzioni, comunque oltraggiate quotidianamente da condotte del genere che nulla hanno di moderato o liberale».
Giannetta: «Da Tridico accuse pretestuose»
«Le accuse mosse da Tridico, che parla impropriamente di scippo alla democrazia, sono del tutto pretestuose e prive di fondamento nei fatti. La storia del Consiglio regionale dimostra con chiarezza che la Commissione speciale di vigilanza è stata presieduta cinque volte dalla maggioranza e tre volte dalla minoranza, senza che ciò abbia mai determinato alcun vulnus democratico, né tantomeno compromesso il corretto funzionamento delle istituzioni». Lo dichiara il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Domenico Giannetta. «In tutte le legislature - prosegue - la Commissione di vigilanza ha esercitato il proprio ruolo con serietà, rispetto delle regole, etica istituzionale ed equilibrio, vigilando sull'azione amministrativa con attenzione e senso di responsabilità, a prescindere da chi ne detenesse la presidenza. Parlare oggi di calpestio della democrazia o di concentrazione di potere significa ignorare volutamente i precedenti e costruire una narrazione che non trova riscontro nella realtà. Non solo! Basti pensare che quando nella scorsa legislatura la vigilanza è stata presieduta dalla minoranza, da un consigliere del M5S, è stata convocata solo due volte e per passaggi obbligati. A differenza di quando è stata guidata dalla maggioranza che l'ha letteralmente resuscitata con iniziative di assoluto valore».
«Se ne faccia una ragione l'onorevole Tridico. Che non solo - afferma l'esponente di Forza Italia - ha abbandonato la Calabria dopo una campagna di false promesse ai calabresi, ma dall'alto del pulpito di Bruxelles continua a pontificare. Non abbiamo bisogno di prediche da chi poteva fare opposizione democratica e invece ha scelto deliberatamente di non farlo. Trasformare un'aspirazione politica in un allarme sulla tenuta democratica delle istituzioni rappresenta un falso storico e un'operazione strumentale».
«La democrazia - conclude Giannetta - non è mai stata a rischio in passato e non lo è oggi. Il Consiglio regionale continuerà a operare nel solco del rispetto reciproco, delle prerogative di maggioranza e opposizione e della piena funzionalità degli organismi di garanzia, nell'interesse esclusivo dei cittadini».


