La votazione è stata preceduta dall’approvazione della legge di modifica del regolamento. Quattro i presidenti azzurri, due per Fdi e uno a testa per Lega e Noi Moderati. Il Pd incassa cinque vice. Alecci tuona sulla Vigilanza: «Occasione persa per il centrodestra»
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Con circa un’ora e mezza di ritardo rispetto alla convocazione il Consiglio regionale ha dato il via ai lavori che segnano l’istituzione delle Commissioni consiliari, l’elezione dei cui uffici di presidenza, è stata preceduta dall’approvazione della proposta di legge di “Modifiche al Regolamento interno del Consiglio regionale” che prevede una rimodulazione delle materie trattate dalle singole Commissioni, con poche modifiche per la verità, tra cui l’assegnazione delle Riforme (prima appannaggio della Quinta) alla Prima Commissione, e di conseguenza l’assegnazione delle materie Turismo, sport e politiche giovanili alla Quinta Commissione.
Subito dopo si è passati all’allestimento del seggio per l’elezione degli uffici di presidenza degli organismi consiliari. Alla votazione, nonostante abbia risposto presente all’appello, non ha partecipato Ferdinando Laghi (Tridico presidente) e dalla seconda votazione anche Giuseppe Mattiani, evidentemente entrambi con motivazioni diverse, per lanciare chiari messaggi ai compagni di viaggio. Votano comunque compatte sui nomi prescelti le due coalizioni – il centrosinistra rinuncia ad indicare il nome per la segreteria, consegnando scheda bianca – che vedono gli azzurri fare la parte del leone con 4 presidenze di Commissione (3 per FI e 1 per Occhiuto Presidente), e a seguire Fratelli d’Italia che ne porta a casa due, la Lega con una, come Noi Moderati. Nelle vice presidenze a fare la parte del mattatore è il Pd che ne piazza cinque (i quattro eletti, più Democratici progressisti), lasciandone una ai pentastellati, una alla Tridico presidente, una a Casa Riformista.
Per la Prima commissione Affari istituzionali e Riforme la presidenza sarà del leghista Orlandino Greco che ha totalizzato 22 voti, con Giuseppe Ranuccio (Pd) alla vicepresidenza (8), mentre Riccardo Rosa (21) per Noi Moderati sarà il segretario.
La Seconda Commissione Bilancio e programmazione economica (assenti al voto Mattiani e Laghi) sarà presieduta dal meloniano Filippo Pietropaolo (20) con il dem Giuseppe Falcomatà (9) alla vicepresidenza, e Giacomo Crino (OP) segretario con 20 voti.
La Terza Commissione Sanità e Attività sociali e formative vedrà alla guida Angelo Brutto per FdI che di voti ne ha raccolti 20, con Rosellina Madeo (Pd) in posizione di vice (9) e il leghista Gianpaolo Bevilacqua (20) segretario.
La Quarta Commissione Ambiente, Lavori Pubblici, Infrastrutture, sarà guidata dal forzista Sergio Ferrari, che avrà quale suo vice la pentastellata Elisa Scutellà (9) e Rosaria Succurro (OP) nei panni del segretario.
La nuova Quinta Commissione, che si occuperà di Istruzione, Cultura, Musei e biblioteche, Turismo, Porti, Commercio, sarà guidata da Emanuele Ionà (OP) con il capogruppo dem Ernesto Alecci vicepresidente (alla votazione non ha partecipato Falcomatà) e Daniela Iriti (20) segretario per Fratelli d’Italia.
La Sesta Commissione Agricoltura e foreste, Attività produttive, Consorzi di bonifica sarà presieduta dall’azzurra Elisabetta Santoianni (20), con Filomena Greco (8) che porta Casa Riformisti alla vicepresidenza, ed Emanuele Ionà (OP) segretario.
A presiedere la Commissione speciale anti ‘ndrangheta sarà, con 19 voti, Marco Polimeni (FI) che sarà coadiuvato da Enzo Bruno (TP) in posizione di vice (8) e l’azzurro Antonio De Caprio segretario.
La Commissione di Vigilanza, su cui si erano concentrate le polemiche dell’opposizione per la volontà della maggioranza di tenere per sé la presidenza, vedrà alla guida Riccardo Rosa (NM) con i 20 voti raccolti nella votazione, Francesco De Cicco (Dp) a fare la guardia da vicepresidente con gli otto voti della minoranza, ed Elisabetta Santoianni (Fi) segretario.
A margine delle votazioni – quando rientra in aula anche Ferdinando Laghi – il capogruppo dem Alecci ha parlato di occasione persa per il centrodestra per aprire una sana collaborazione con la minoranza, ricordando come sia stato il centrosinistra di Agazio Loiero ad aver inaugurato la Commissione di Vigilanza, assegnandola all’allora opposizione di centrodestra, così come fece Mario Oliverio: «Occhiuto dimostra solo di voler spartire qualche posto in più», tuona Alecci, ma anche per Bruno si tratta di uno strappo grave.

