L’assemblea

Crotone, dibattito infuocato in Consiglio comunale: passano i debiti fuori bilancio di Akrea

FOTO | Cinque ore di discussione consumate tra attacchi dell'opposizione e repliche durissime del sindaco Voce, ma alla fine vanno in porto i punti all'ordine del giorno che riguardavano la partecipata che si occupa della raccolta rifiuti 

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di Procolo Guida
9 agosto 2023
11:37

Più che infuocato come si temeva, inizia con la suspense il Consiglio comunale di ieri martedì 8 agosto a Crotone: solo alla seconda chiama arriva infatti il consigliere Familiari, di corsa, giusto a determinare il decisivo diciassettesimo presente, perché la stampella Fabiola Marrelli, che risulterebbe ancora all’opposizione, era già in aula a fare la sedicesima. Solo a quel punto la seduta valida si “arricchisce” dell’entrata del resto dell’opposizione che poi, effettivamente, infiamma, da subito, la seduta. La notizia è che passano debito fuori bilancio di Akrea, variazione ed assestamento di bilancio di fronte ad un nutrito gruppo di operai della partecipata al 100% del Comune di Crotone che si occupa dei rifiuti.

E che il riconoscimento della legittimità del debito fuori bilancio all'Akrea Spa per i costi di selezione e recupero della raccolta differenziata nell'anno 2022 (pari a circa 700mila euro) fosse un problema lo dicono le lettere di Comitato del controllo analogo e dei revisori dei conti di Akrea interpellati dal presidente del Consiglio.


Così, dopo ben 5 ore di discussione, consumata tra attacchi dell’opposizione e repliche durissime del sindaco, le votazioni sui delicati tre punti, dei 27 totali all'ordine del giorno della seduta, sono andate in porto.

Che i timori e le perplessità dei consiglieri, soprattutto tra quelli della maggioranza, in merito alla scure della Corte dei Conti fossero tangibili lo si è compreso sin dall'inizio della seduta che comunque era già divenuta rovente per gli interpelli di Meo (2) e Pedace sul chiosco di bevande alla Villa comunale assegnato in 5 giorni, sul mancato coinvolgimento della Soprintendenza sui lavori del piazzale del nuovo (e mai aperto) Teatro, e, quello appunto di Enrico Pedace, sugli incendi nella zona industriale.

Così è poi arrivato il punto sul debito Akrea e la volontà della Giunta, dopo le rassicurazioni del presidente di cui sopra, la successiva relazione del funzionario del settore Ambiente Danilo Pace che sostanzialmente doveva ulteriormente sollevare consiglieri e (pure) Giunta da responsabilità circa il parere sfavorevole del Collegio dei Revisori, la discussione è diventata un duello continuo fra oppositori (Meo, De Vona e Manica) con il sindaco che ad un certo punto ha ritenuto anche di rilanciare, dichiarando che è pronto un nuovo contratto di servizio alla partecipata della durata di due anni più uno.

«Il sindaco ha dovuto sostenere questo annuncio – ha specificato l’assessore al Bilancio ed alle partecipate Antonio Scandale ai microfoni de LaC – perché non si può rischiare che gli incerti tempi di Arrical facciano trovare Crotone, come altri comuni, senza chi si occupi di un servizio essenziale come la raccolta dei rifiuti».

Il consigliere Antonio Manica, capogruppo di Forza Italia e candidato a sindaco perdente al ballottaggio contro Voce tre anni fa, è lapidario: «Questa amministrazione sulle partecipate è un disastro». Sulle procedure di affidamento del servizio alla partecipata, il dibattito in aula è stato molto combattuto. Soprattutto da parte dal capogruppo di Forza Italia, Antonio Manica, che ha offerto una lettura diversa del parere espresso dal controllo analogo. Poi le dichiarazioni di voto contrarie e con annessi annunci di abbandono dell'aula anche da parte del capogruppo del Pd, Andrea Devona, così come quella di Enrico Pedace, e via via tutti gli altri della minoranza.

L'aula ha dunque approvato a maggioranza fino al punto 8 dell'ordine del giorno (e quindi le variazioni al bilancio di previsione finanziario 2023/2025 e l'assestamento generale di bilancio e salvaguardia degli equilibri per l'esercizio 2023), senza discutere ed approvare la sfilza di debiti fuori bilancio per mancanza di numero legale.

Il sindaco dopo le sfuriate è soddisfatto: «C’era il rischio di un indebito arricchimento del Comune nei confronti di lavoratori e partecipata che avevano anticipato costi ineludibili», specifica il primo cittadino. Che alla domanda se, finalmente, al terzo cambio di management si potrà avere un Piano industriale prima sterza e poi si aggrappa nuovamente ad Arrical: «Ci sono costi per il conferimento che non sono mai preventivabili, poi abbiamo obblighi conseguenti ad un servizio così essenziale e quello di seguire le procedure che sono previste con l’inserimento operativo di Arrical».

 

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