Per la maggioranza tutto deciso per l’ufficio di presidenza. Il professore non si dimetterà oggi. All’esordio anche i supplenti
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aula fortugno consiglio regionale
È il giorno dell’insediamento del nuovo Consiglio regionale. L’Occhiuto bis, e quindi la XIII legislatura, partiranno dunque nella seconda decade di novembre come fu nel primo mandato nel 2021. La seduta di insediamento, prevista per le ore 15, è stata convocata dall’uscente Filippo Mancuso ma sarà presieduta dal consigliere più anziano tra gli eletti, vale a dire Ferdinando Laghi (71) che, affiancato, in funzione di segretari, dai due eletti più giovani, il trentenne Salvatore Cirillo e la trentasettenne Elisabetta Scutellà, lascerà lo scranno più alto dell’aula Fortugno solo dopo l’elezione del nuovo presidente.
L’elezione dell’Ufficio di presidenza
L’ordine del giorno è quindi, come di consueto, concentrato sull’elezione del presidente dell’Assemblea, dei due vicepresidenti e dei due Consiglieri Segretari-Questori di Palazzo Campanella, che la prassi vuole in genere divisi tra maggioranza e opposizione.
Il dettato dello Statuto è chiaro, e prevede che il Presidente venga eletto a maggioranza dei due terzi dei componenti del Consiglio. Se dopo due scrutini nessun candidato ottiene la maggioranza richiesta, nel terzo, da tenersi nel giorno successivo, è sufficiente la maggioranza dei voti dei Consiglieri regionali. Qualora nella terza votazione nessuno abbia riportato la maggioranza richiesta, si procede, nello stesso giorno, al ballottaggio fra i due candidati che hanno ottenuto nel precedente scrutinio il maggior numero dei voti e viene proclamato eletto quello che consegue la maggioranza dei voti. A parità di voti è eletto o entra in ballottaggio il più anziano di età.
Per l’elezione dei due Vicepresidenti e dei due Segretari-Questori, i Consiglieri regionali votano per un solo nome. Sono eletti coloro che ottengono il maggior numero di voti e, a parità di voti, i più anziani di età.
Il Presidente del Consiglio e l’Ufficio di Presidenza sono rinnovati dopo trenta mesi dalla prima seduta del Consiglio regionale.
I supplenti e le nomine
Prima però c’è la “presa d’atto della sospensione e temporanea sostituzione dei consiglieri regionali nominati assessori regionali ai sensi dell’articolo 1, comma 6-sexies della legge regionale 7 febbraio 2005, n. 1 Norme per l’elezione del Presidente della Giunta regionale e del Consiglio regionale”. In altre parole si mette in pratica per la prima volta, dopo l’approvazione dell’apposita norma nella scorsa legislatura, l’ingresso dei consiglieri supplenti che permetteranno agli attuali membri della giunta di riprendere il loro posto in aula se in futuro venissero per un qualsiasi motivo sostituiti. Naturalmente i loro nomi sono già noti dal momento dell’ufficializzazione della giunta Occhiuto. Si tratta di Antonio De Caprio e Piercarlo Chiappetta che per Forza Italia entrano al posto rispettivamente di Gianluca Gallo e Pasqualina Straface; Daniela Iiriti entrerà per Giovanni Calabrese e Filippo Pietropaolo per Antonio Montuoro in quota Fratelli d’Italia; Gianpaolo Bevilacqua siederà per la Lega al posto di Filippo Mancuso.
Nomine e posizionamenti che, è superfluo dirlo, sono stabilite a tavolino dai partiti e dalle coalizioni. Così come è già noto il fatto che il nuovo presidente dell’Assemblea legislativa sarà il cauloniese Salvatore Cirillo, il più votato nella Circoscrizione Sud. Ecco perché dalla composizione dell’Ufficio di presidenza si potranno capire anche le mosse successive della coalizione, e quali partiti avranno la priorità nell’indicare le figure che riterranno le migliori per i ruoli chiave nell’Assemblea legislativa. Va ricordato che più in là andranno formate, ed eletti i presidenti (e i vice), delle otto Commissioni operanti a Palazzo Campanella, tenendo ben presente il fatto che nella passata legislatura, dopo una parentesi che ha visto la presidenza affidata all’allora pentastellato Francesco Afflitto, il centrodestra si è ripreso la Commissione di Vigilanza che per prassi viene lasciata alla guida delle opposizioni.
Vi è anche da considerare tutta una serie di nomine che verranno col tempo. Basti pensare che il 31 ottobre scorso, proprio a seguito della conclusione della XII^ legislatura, si è formalmente verificata la decadenza del mandato di alcuni “Organismi di garanzia” e “Osservatori regionali”, tra cui il Difensore Civico Regionale (Ubaldo Comite), i Garanti per l’Infanzia e l’Adolescenza (Antonio Marziale) e della Salute (Anna Maria Stanganelli), ma anche l’Osservatorio regionale sulla violenza di genere e quello Contro le discriminazioni nei luoghi di lavoro (Ornella Cozzupi).
Tridico non si dimette
Sembra già tutto deciso nel centrodestra. Come detto Salvatore Cirillo sarà il nome indicato da Forza Italia per la presidenza del Consiglio, mentre tornerà a fare il vicepresidente Pierluigi Caputo in quota Occhiuto presidente, bissando l’incarico ottenuto dall’assemblea nella legislatura appena conclusa. La casella del Segretario questore sarà invece occupata dalla meloniana Luciana De Francesco, che ha avuto un gran da fare nella scorsa legislatura alla guida della Prima Commissione Affari istituzionali.
Da quello che filtra dagli ambienti vicini al professore, Pasquale Tridico oggi non parlerà del suo futuro all’interno di Palazzo Campanella. Il suo intento è quello di tenere il punto nelle fila delle opposizioni provando a darne consistenza e direzione, almeno fino a quando non scioglierà la riserva (europea) che però appare scontata. La due giorni di Tridico in Calabria ha previsto due importanti appuntamenti su tutti: l’incontro a Lamezia con i candidati della sua lista, perché l’intenzione sarebbe quella di non disperdere il patrimonio umano e di idee venutosi a creare in campagna elettorale; e come detto le riunioni pre Consiglio regionale in previsione nella mattinata di oggi con gli alleati. Secondo alcuni, però, già a breve la Tridico presidente potrebbe subire la defezione di Ferdinando Laghi che approderebbe al misto, lasciando da solo Enzo Bruno.
Ma è tempo di confronti anche nel Partito democratico che ieri pomeriggio a Lamezia ha riunito il gruppo consiliare anche per stabilire chi farà cosa a Palazzo Campanella. Perché l’indecisione di Ernesto Alecci, con l’imbarazzo della scelta tra fare il capogruppo ed entrare nuovamente nell’ufficio di presidenza, ha inizialmente bloccato anche la collocazione di Giuseppe Ranuccio che alle urne ha preceduto Giuseppe Falcomatà che, per effetto del criterio elettorale adoperato, potrebbe doversi accontentare di una qualche vicepresidenza di Commissione. Al termine dell’incontro, tuttavia, i dem hanno scelto: Alecci sarà il capogruppo e a Ranuccio andrà la vicepresidenza dell’Assemblea regionale.

