«Girando la Calabria in lungo e in largo emerge un grido di dolore, di sofferenza vera, da parte di tutti i cittadini, in maniera trasversale e di tutte le fasce sociali, eccetto quelli che si possono permettere una carta di credito e di muoversi anche fuori regione o di andare in centri privati. Ma per quanto riguarda il pubblico è una situazione assolutamente disastrata». A dirlo il presidente del Movimento 5 Stelle dopo una visita ad un centro di medicina solidale nel quartiere Arghillà di Reggio Calabria insieme al candidato del campo progressista alla presidenza della Regione Calabria Pasquale Tridico.

«La politica - ha aggiunto - nel corso degli anni ha indebolito la struttura pubblica, ha smantellato presidi sanitari in quartieri come questi dove ci sono delle prestazioni fatte dal volontariato ma ovviamente con prenotazioni di là nel tempo».

«L'accesso alle cure - ha detto Conte - è la priorità. Cure garantite, efficaci, efficienti. È la priorità che ci viene richiesta da tutti i cittadini. Bisogna investire molto in termini di politiche sanitarie, molto per realizzare presidi efficienti, per garantire una medicina anche di prossimità. E peraltro i soldi ci sono anche del Pnrr, ma tutti gli ospedali di comunità, le case di comunità stanno andando a rilento Ormai siamo in scadenza e dubito assolutamente, visto lo stato di avanzamento dei lavori, che verranno realizzati». 

«Maggioranza vuole approvare in fretta la legge contro i magistrati»

«Ennesima grave forzatura della maggioranza. Hanno assolutamente bloccato i lavori perché vogliono approvare di gran fretta la legge contro i magistrati. È una guerra santa perché è una vendetta contro un potere autonomo e indipendente». A dirlo il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte parlando con i giornalisti nella sua seconda tappa a Locri.

«Questo governo, questa maggioranza - ha aggiunto - sta dimostrando di soffocare addirittura il dibattito democratico. Dei cittadini a loro non interessa nulla. E parlo del Senato dove, nella commissione competente, hanno bocciato per l'ennesima volta i nostri emendamenti per il salario minimo. Quindi a loro va bene che gli stipendi degli italiani siano i più bassi d'Europa, va bene che siano lavoratori sfruttati con paghe sotto il minimo legale. L'importante è andare avanti nella guerra santa contro la magistratura». 

«Europa lenta? Non pervenuta»

«Europa lenta? Più che altro l'Europa non è pervenuta. Continua a non dimostrarsi assolutamente protagonista nei conflitti in corso, nell'indirizzare e nel cercare di costruire un principio di confronto, di dialogo che possa orientare l'intera comunità internazionale». Così Giuseppe Conte ha commentato, a Locri, l'intervento di Mario Draghi.

«Siamo - ha aggiunto - in un momento di forte crisi perché si aggiungono anche i rapporti con gli Stati Uniti che vogliono riequilibrare il bilancio commerciale. L'Europa non perviene. Adesso hanno annunciato che vorranno proporre alla Commissione delle misure contro il governo di Israele per il genocidio in corso. Arrivano tardi. Vedremo che misure sono, se sarà un piccolo segnale o se sarà veramente una volontà determinata di contribuire a interrompere il genocidio in corso».

«Le dimissioni di Occhiuto un gesto d’arroganza»

Conte ha poi commentato la mossa a sorpresa del presidente uscente, che ha portato alle elezioni del 5 e 6 ottobre. «Occhiuto ha giocato d'anticipo pensando di avere un grande vantaggio, il che è un gesto d'arroganza di fronte a un'inchiesta giudiziaria. Anziché fornire tutti gli elementi e predisporsi per la massima collaborazione, ha determinato una crisi della giunta uscente, si è dimesso e ha adesso sta chiedendo il voto dei cittadini. Vorrebbe un plebiscito per poter poi dire ai magistrati che la loro azione non conta, pur se sono un potere autonomo e indipendente, e quel che conta è il voto dei cittadini. È uno schema intrinsecamente antidemocratico, illiberale, che crea un precedente».

«Immaginate - ha aggiunto - tutti i sindaci, tutti i presidenti di Regione, che hanno un incarico pubblico, che si dimettono, creano una crisi e chiedono ai cittadini, di fronte a un'inchiesta giudiziaria, decidete voi se io sono legittimato o no a proseguire. Cosa c'entra. Non è questo lo schema democratico di una democrazia sana in cui c'è il rispetto di un potere autonomo indipendente dalla magistratura».

A giudizio di Conte, Occhiuto ha anche «fatto male qualche calcolo. Pensava di trovarci impreparati - ha detto - pensava di trovare delle forze di coalizione che stessero lì a litigare. Invece queste forze hanno trovato un amplissimo schieramento che coinvolge partiti, movimenti politici, sociali, culturali. E tutti abbiamo trovato Tridico ed il Movimento ne è orgoglioso perché lo ha sempre considerato una grande risorsa a disposizione non solo del Movimento ma anche degli altri. Per cui Tridico è a disposizione per interpretare questo progetto che, nel consenso, nell'entusiasmo che giorno dopo giorno sale nei cittadini calabresi, sta evidentemente offrendo un segnale importante che ci abbiamo visto giusto».

«Pasquale Tridico - ha concluso Conte - può dare una svolta alla Calabria, può interpretare il bisogno di cambiamento, di restituire dignità alla regione e ai cittadini che ci abitano anche se è una delle più povere d'Europa e sempre emarginata, anche dalla politica nazionale».