Mentre le sue condizioni di salute destano forte preoccupazione, il suo percorso politico e di vita ricorda al Paese le tante battaglie che hanno cambiato la società italiana
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Emma Bonino è senza dubbio una donna coraggiosa, forte, determinata. Anche nella malattia ha saputo lottare senza alcuna paura. È senza dubbio una delle coscienze più limpide e più ostinate della Repubblica. Instancabile e testarda, da oltre cinquant’anni combatte battaglie inedite e potenti per la libertà delle persone, per l’autodeterminazione, per i diritti che hanno cambiato davvero la società italiana. Che senza di lei (a fianco di un altro ostinato e contrario ‘detto’ Marco) sarebbe ancora avvolta nella penombra.
Oggi, mentre le sue condizioni di salute destano forte preoccupazione, il suo percorso di vita e di politica torna con una forza nuova, quasi a chiedere al Paese di non dimenticare. Lei la radicale, lei la combattente, lei forte e minuta. Lei senza colori e senza bandiere, se non quella della libertà da ogni limite, da ogni ostacolo.
Negli anni ’70 la sua voce giovane e decisa si impose con le campagne su divorzio e aborto, affrontando un’Italia antica e vecchia che non voleva cambiare. Bonino è stata la donna che portava i diritti civili nelle piazze, nei tribunali, in Parlamento e in Europa, sempre con lo stesso rigore: “prima le persone, poi le ideologie”. Ha combattuto contro la pena di morte, per i rifugiati, contro le mutilazioni genitali femminili, per un’Europa più unita e più giusta.
Accanto a lei, per decenni, l’instancabile e imprevedibile Marco Pannella. Una coppia politica irripetibile: complicità, rotture, riconciliazioni, scontri feroci e affetto profondo. Due caratteri diversissimi, ma un’unica ossessione: l’idea che i diritti non si mendicano, si pretendono. Gli alti e bassi tra loro hanno segnato la storia radicale quanto le vittorie ottenute insieme. E le sconfitte.
Emma Bonino non è mai stata una figura semplice: la sua intransigenza ha affascinato e irritato, il suo liberalismo ha diviso, le sue battaglie internazionali hanno spesso anticipato i tempi. Ma nessuno può negarle una cosa: la coerenza. Nel bene e nelle contraddizioni, è rimasta sempre la stessa. Sempre e solo lei, anche quando sbagliava, anche quando si smentiva.
Fino a +Europa, l’ultimo capitolo di una vita politica vissuta senza risparmiarsi. Oggi l’Italia la guarda con rispetto, con gratitudine, e con una consapevolezza: Emma Bonino è stata – ed è –una voce indispensabile della nostra coscienza civile. Una voce libera che anche i suoi peggiori nemici hanno imparato a rispettare. E forse anche ad amare.

