Fondi per il centro storico di Cosenza, il vicesindaco contro Guccione: «Polemiche sterili»

Dopo l'interrogazione con cui il democrat paventava il rischio di perdere i 90 milioni, Francesco Caruso contrattacca: «Non conosce i fatti, siamo stati i primi a presentare proposte al Mibac

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di Camillo Giuliani
23 maggio 2020
21:42

I dubbi di Carlo Guccione sui progetti per il centro storico? Figli di «colpevoli amnesie» o di «un lungo letargo», parola di Francesco Caruso. Il vicesindaco di Cosenza – con delega alla riqualificazione urbana – passa al contrattacco dopo l'interrogazione presentata ieri dal consigliere d'opposizione a Mario Occhiuto. Al centro della querelle, i novanta milioni di euro stanziati dal Mibact per il recupero della città antica e il rischio che vadano perduti.

Progetti presentati a marzo 2019, poi lo stop fino alla nomina di Orrico

Se Guccione, infatti, ha parlato di possibili ritardi di Palazzo dei Bruzi rispetto agli altri enti coinvolti nel presentare proposte progettuali, Caruso ribatte che il Comune di Cosenza «è stato l’unico ente che ha presentato dal primo giorno i progetti e le idee che oggi lui definisce assenti».

Lo dimostrerebbero le schede che, secondo il vicesindaco, «costituiscono la complessiva strategia di sviluppo del Contratto istituzionale di sviluppo», tanto da essere già state recepite «per l’intero ammontare dei 90 milioni di euro». E se qualcuno ha fatto correre il rischio di perdere i fondi – questa la sua tesi – è «chi ha boicottato il CIS per due anni». Le schede di suddivisione dei finanziamenti per i progetti proposti, aggiunge Caruso, risalgono al marzo del 2019, eppure da allora «tutto è rimasto in silenzio». E c'è voluta la nomina a sottosegretario ai Beni Culturali di Anna Laura Orrico perché il tavolo romano tornasse operativo.


Le modifiche dopo il no del Mibac a interventi su edifici privati

In realtà, «una rimodulazione sostanziale della strategia del Comune» c'è stata. Il Ministero, infatti, ha escluso la possibilità che Palazzo dei Bruzi acquisisse edifici privati per poi ristrutturarli, che era invece l'obiettivo primario degli interventi previsti inizialmente. Ma il problema sarebbe ormai superato: «Siamo – assicura il vicesindaco – nelle condizioni di inviare le ulteriori nostre proposte entro il 5 giugno, mentre sono state già inviate, con largo anticipo rispetto al termine del 20 settembre inizialmente indicato dal sottosegretario Orrico, le schede relative ad interventi sui sottoservizi (fognario e idrico), alla rete di illuminazione e all'accessibilità per complessivi 20 milioni. Il Contratto istituzionale di sviluppo sarà sottoscritto entro la fine di giugno».

Le bordate di Caruso contro Guccione

L'esponente della Giunta evidenzia che il risultato ottenuto è «frutto della sinergia e della proficua cooperazione tra soggetti, istituzioni ed enti». E aggiunge che «non è mancata una fase di interlocuzione con le comunità associative del territorio». Poi, però, non rinuncia a un paio di bordate all'indirizzo di Guccione, che a suo avviso avrebbe dovuto aspettare la replica di Occhiuto all'interrogazione «prima di agitare lo spettro della perdita dei finanziamenti». Il democrat «con scarsissima conoscenza dei fatti» avrebbe avuto come unico scopo quello «di innescare polemiche, in maniera sterile, demagogica e strumentale». Secondo Caruso «le amministrazioni che elaboravano solo progetti faraonici per compensare i tecnici, senza realizzare le opere, erano quelle a lui vicino e da lui sostenute». Il vicesindaco, insomma, non ha timori sull'utilizzo dei finanziamenti. La sinergia venutasi a creare con Roma e gli altri enti coinvolti – conclude – farà superare gli ostacoli, in barba agli «atteggiamenti tesi a boicottare le iniziative a discapito dei cittadini».

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