Alla vigilia del convegno di Palazzo Grazioli, gli azzurri sono attraversati da tensioni interne. Il retroscena sul Fatto Quotidiano: telefonate e messaggi invitano parlamentari e dirigenti a non partecipare all’appuntamento per evitare strumentalizzazioni e spaccature nel partito
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Telefonate, messaggi e inviti mirati. Negli ultimi giorni, dentro Forza Italia, si è messa in moto una fitta attività di moral suasion per scoraggiare parlamentari e dirigenti azzurri dal partecipare al convegno In libertà, in programma mercoledì a Palazzo Grazioli. Un appuntamento che, di fatto, segnerà la nascita della corrente riconducibile al presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, sempre più intenzionato a ritagliarsi un ruolo nazionale nel partito. Il Fatto Quotidiano, in un retroscena pubblicato oggi, chiarisce che la strada per il governatore potrebbe essere molto in salita.
L’evento è stato organizzato dall’ex deputato di Forza Italia Andrea Ruggieri e vedrà la presenza, oltre a Occhiuto, dell’amministratore delegato di Tim Pietro Labriola, del presidente di Monte dei Paschi Nicola Maione (questi due però sono dati in forse dal Foglio, ndr) e del giornalista Mediaset Nicola Porro. Non sono escluse ulteriori presenze a sorpresa, come lasciato intendere dallo stesso Ruggieri sui social. Se il parterre dei relatori appare ormai definito, molto meno scontata è la composizione della platea, destinata a diventare un termometro politico della forza della nuova corrente.
Diversi esponenti azzurri, secondo quanto riferiscono fonti parlamentari, stanno valutando se partecipare o meno, consapevoli che una presenza potrebbe essere letta come un sostegno esplicito all’iniziativa di Occhiuto e, allo stesso tempo, come una sfida agli equilibri interni guidati dal segretario Antonio Tajani. Proprio in questi giorni, raccontano alcuni deputati, i fedelissimi del ministro degli Esteri avrebbero invitato in modo più o meno esplicito a disertare l’appuntamento, per evitare “strumentalizzazioni” e immagini di spaccature nel partito.
A rendere il quadro ancora più delicato contribuisce l’agenda istituzionale di Tajani. Da lunedì a martedì il ministro sarà impegnato alla Farnesina per la Conferenza delle ambasciatrici e degli ambasciatori, che riunisce i 150 capi delle sedi diplomatiche italiane nel mondo e si aprirà con l’intervento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Mercoledì e giovedì, invece, Tajani sarà a Milano. Proprio nelle ultime ore, ai parlamentari di Forza Italia è arrivato un messaggio dalla segreteria del leader azzurro, con l’invito a coinvolgere imprenditori dei territori negli incontri con gli ambasciatori, sottolineando le opportunità per l’export e l’internazionalizzazione. Un’iniziativa che cade esattamente nello stesso giorno del convegno di Occhiuto e che, per molti, segnala chiaramente quale sia la priorità politica del segretario.
Il ministro degli Esteri guarda con crescente attenzione – e preoccupazione – alle mosse del governatore calabrese, anche alla luce delle recenti dichiarazioni di Pier Silvio Berlusconi, che ha invocato “nuove facce e nuove idee” per Forza Italia. Un’uscita che avrebbe irritato Tajani, deciso comunque a evitare polemiche pubbliche. Sullo sfondo resta anche la posizione del capogruppo alla Camera Paolo Barelli, che dopo quelle parole starebbe cercando una compensazione politica.
Insomma, la partita è aperta e la conta è iniziata. E Tajani non ha intenzione di spostarsi di lato.



