L’europarlamentare ed ex candidato alla presidenza della Regione accusa il governatore di aver confermato «un sistema fondato sulla concentrazione del potere», denunciando anche l’assenza di rappresentanza per Reggio Calabria
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«Accentramento e concentrazione del potere nell’ambito esclusivo del suo cerchio magico: logiche di Roberto Occhiuto che noi avevamo già denunciato in campagna elettorale. Adesso apprendiamo dalla formazione della giunta e dai primi incarichi assegnati che il modus operandi non è cambiato ed il governatore continua ad assumere decisioni basandosi su un sistema fondato su fedeltà personale, relazioni prossime e legami familo-amicali». È quanto dichiara l’europarlamentare Pasquale Tridico, già candidato alla presidenza della Regione Calabria per il campo progressista.
«Tutte ramificazioni del potere facilmente controllabili ed eterodirette – continua -. Anche tra le poltrone a disposizione dell'esecutivo non si fanno distinzioni: si nominano assessori per puro fatalismo, cosicché tra i consiglieri supplenti possano spuntare parentele da dover sponsorizzare e si mortificano grandi città come Reggio Calabria che non vanta alcun rappresentante. Insomma, il sistema Calabria allestito da Occhiuto bis conferma quanto abbiamo sostenuto nelle scorse settimane: la nostra regione è destinata ad essere divorata da una “classe dirigente” che ha ridotto i calabresi a votare esclusivamente per bisogno».


