Pare che questi fondi siano stati dirottati per la costruzione del Ponte sullo Stretto. Una nota del Ministero diffusa dall’Ansa conferma la rimodulazione delle risorse, ma sostiene che non verranno utilizzati per la mega infrastruttura. Non specifica però per cosa verranno impiegati
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Piove sul bagnato sulle Province italiane. Non bastava la riforma Delrio che praticamente le ha svuotate di risorse ma non di funzioni, adesso arrivano anche i tagli del Governo. I tagli del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini si applicano da quest’anno fino al 2036 e ammontano complessivamente a 1,7 miliardi di euro. Per quanto riguarda la Calabria, solo per fare un esempio, sui 25,8 milioni di euro originariamente assegnati ne restano soltanto 18, con una decurtazione di quasi 8 milioni di euro.
Per fare un altro esempio per la Provincia di Vibo Valentia erano previsti trasferimenti per 2,7 milioni di euro che si sono ridotti a soli 800mila euro. Pensate poi ad un ente come la Provincia di Cosenza, territorialmente la più grande della Calabria. L’ultimo rendiconto finanziario evidenzia un disavanzo di oltre 80 milioni di euro. Come farà a gestire gli oltre 2200 km di strade di sua competenza? Più in generale scrive La Stampa “Solo per il biennio 2025-2026 il taglio è del 70%: su 500 milioni di euro ne sono stati sforbiciati 385, così che alle Province e alle Città metropolitane rimangono solo 165 milioni per gestire tutte le opere preventivate”.
Con queste poche risorse i presidenti di Provincia dovranno far fronte alla sicurezza stradale delle arterie di loro competenza. I soldi sono stati tolti con la manovra e il Decreto Milleproroghe e si tratta di risorse dirette alla messa in sicurezza e manutenzione straordinaria delle strade e riguardano asfaltatura, barriere paramassi, segnaletica, opere su ponti, viadotti e gallerie. Ogni calabrese conosce bene i disastri in cui versano molte strade di competenza provinciale che fra l’altro spesso sono fondamentali per la mobilità verso i centri turistici. Per questo diversi presidenti hanno scritto alle Prefetture e al Ministero per chiedere un dietrofront su una decisione che era stata annunciata da tempo.
L’annuncio aveva fatto scattare la protesta delle opposizioni. Il senatore del Pd, Nicola Irto, ad esempio sollevava l’illogicità di una manovra che congela risorse necessarie per destinarle alla costruzione del Ponte sullo Stretto la cui realizzazione è ancora accompagnata da mille dubbi.
Ma è davvero così? Non si capisce bene perchè il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha diffuso, attraverso l’Ansa, una nota molto ambigua. «"Contrariamente a quanto sostenuto da alcuni media, anche oggi e perfino su una prima pagina, si ribadisce che la rimodulazione dei fondi per le Province non ha riguardato in alcun modo il Ponte sullo Stretto". Così fonti del Mit, recita il lancio d’agenzia. "In altre parole - si afferma - non c'è stato trasferimento di fondi dagli enti locali all'opera che collegherà Calabria e Sicilia". Il quotidiano La Stampa scrive invece che sono stati "tagliati i fondi per la manutenzione delle strade". "I soldi già stanziati - si legge - vengono trasferiti al Ponte sullo Stretto di Messina. I tagli vengono applicati fino al 2036 e ammontano complessivamente a 1,7 miliardi"».
Fin qui l’anonima nota del Mit. Essa però smentisce solo che questi soldi verranno dirottati per la costruzione del Ponte, ma conferma l’avvenuta rimodulazione dei fondi. La domanda allora è per cosa sono stati dirottati questi fondi? Cosa c’è di più importante della sicurezza stradale?