L’intervista

«Il Ponte sullo Stretto è utile. A chi? Alla ’Ndrangheta e a Cosa Nostra»: un Nichi Vendola senza filtri boccia il mega progetto

VIDEO | Il presidente di Sinistra italiana ospite dei nostri studi di Cosenza ha parole nette per l’opera-bandiera della Lega. E non è tenero neppure con il Pd: «Qui in Calabria è un partito di cacicchi, pensa a occupare postazioni, non al bene comune»

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di Antonio Clausi
21 maggio 2024
20:00

«Il ponte sullo Stretto è una cosa molto utile». Un attimo di suspence. «Molto utile sia per la ‘Ndrangheta che per Cosa Nostra. Molto utile per i lobbisti e gli affaristi e per tutta la peggiore gente di Sicilia, di Calabria e d’Italia. L’idea che si tolgano risorse a queste due regioni per l’infrastrutturazione reale del territorio così da destinarle a un ponte i cui piloni insistono su una delle faglie pericolose del mondo e con una concentrazione di venti che lo terrebbero chiuso tre mesi all’anno, è inconcepibile». Nichi Vendola non va tanto per il sottile e, dai nostri studi di Cosenza, boccia senza mezzi termini l’idea su cui la Lega vorrebbe puntare.

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Il presidente di Sinistra Italiana è in campagna elettorale per conto di AVS («che supererà il 4%») e ha vissuto 48 ore al fianco di Maria Pia Funaro, candidata nella Circoscrizione Meridionale per l’Alleanza Verdi Sinistra. Ieri ha parlato della Primavera Pugliese del 2004 grazie alla quale Emiliano fu eletto sindaco di Bari e l’anno successivo lo stesso Vendola divenne presidente della Regione. «Quella Primavera sbocciò parlando alla gente, dando del tu allo studente e all’operaio - dice -. Oggi abbiamo un Ministro dell’Istruzione che dichiara guerra ai dinosauri mentre nelle aule cadono i calcinacci. Riproporre quel modello in Calabria? Ci sarebbe bisogno di ripartire da una spinta anticonformista e radicale, come sono Sinistra Italiana e Verdi».


Poi la stoccata al Partito Democratico: «C’è un Pd che tende a diventare sistema di potere e sottopotere specialmente in Calabria, un Pd che occupa il municipio e le istituzioni e non certo il bene comune. È il Pd dei cacicchi locali, non differente da chi salta da un partito all’altro. Spero che Elly Schlein, che invece sa bene cosa sia la sinistra, lo bonifichi anche in questa regione».

Il numero uno di SI nella sua intervista cita Papa Francesco («rivendico di essere un catto-comunista e mi scandalizzo davanti a Salvini o ai fascisti che brandiscono il Rosario in campagna elettorale») e manda un messaggio al Governatore Roberto Occhiuto. «Con l’Autonomia differenziata il Meridione rischia la morte civile - conclude -. Solo la Lombardia assumerà medici pagandoli il quintuplo, perciò caro presidente Occhiuto capisca che il ddl Calderoli è un colpo alla nuca del Sud, un attentato all’unità del Paese». In apertura di articolo l’intervista completa a Nichi Vendola.

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