Ad Amantea il Congresso regionale della Cisl. Due giorni di iniziative e dibattiti con al centro i vari temi riguardanti il mondo del lavoro nel Paese in generale con un focus particolare sulla Calabria. 

“Il coraggio della partecipazione per una Calabria generativa” questo il titolo della due giorni svoltasi nel comune tirrenico cosentino. Il Congresso confederale della Cisl calabrese ha visto riuniti delegate e delegati delle federazioni di categoria di tutto il territorio regionale, rappresentanti delle istituzioni e delle parti sociali, autorità, ospiti del mondo del volontariato e del no profit.

Fumarola: «In Italia non abbiamo un problema di quantità del lavoro ma di qualità»

La manifestazione si è conclusa con l’intervento della segretaria generale del sindacato Daniela Fumarola che prima si è fermata a parlare con la stampa: «Noi non abbiamo in Italia un problema di quantità del lavoro, quanto di qualità del lavoro. Questo riguarda un po' tutte le regioni e chiaramente riguarda a maggior ragione le regioni che erano in sofferenza e magari ancora lo sono. Noi abbiamo il compito di migliorare questo trend e quindi rendere il lavoro un lavoro degno, sicuro, ben contrattualizzato. Per far questo bisogna investire, bisogna far crescere il Paese, bisogna fare in modo di utilizzare tutte le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr)».

«Il 2026, che è la scadenza, è alle porte – ha continuato la segretaria -. Quindi noi dobbiamo essere pronti per affrontare quest'ultimo miglio. Abbiamo l'esigenza di includere nel mercato del lavoro giovani e donne, soprattutto alle donne dobbiamo offrire la possibilità di restare nel mercato del lavoro, dando la possibilità di coniugare la vita personale con la vita familiare, di vivere la genitorialità insieme ai propri partner e quindi di non lasciare il proprio posto di lavoro dopo la nascita del primo figlio. Questo significa più contrattazione, più partecipazione.
Come sapete noi siamo riusciti a far approvare la legge sulla partecipazione (legge Sbarra, ndr). Significa più coinvolgimento nei luoghi di lavoro, significa individuare strumenti e tutele che possano appunto agevolare questo percorso».

Fumarola: «Il Ponte sullo Stretto va fatto ma nella massima legalità»

Poi Fumarola fa un passaggio sul Ponte sullo Stretto, in particolare sulla norma inserita all’ultimo minuto e poi cancellata su richiesta del Quirinale che ha riacceso lo scontro istituzionale attorno al progetto. Norma che di fatto, avrebbe allentato i controlli antimafia previsti per l’opera: «Io credo che non sia il caso e il tempo di fare polemiche. Il Ponte sullo Stretto va fatto perché se è vero, come tutti diciamo, che c'è bisogno di connettere la Sicilia alla Calabria e l'Italia all'Europa, bisogna creare le infrastrutture. Lo dico in una terra dove c'è bisogno di ulteriori infrastrutture. Va bene che ci siano maggiori controlli. Noi lo diciamo sempre e a maggior ragione per un'opera così importante. Quando ci sono tante risorse a disposizione la malavita organizzata si organizza e a maggior ragione bisogna stare attenti. Bisogna fare in modo che anche in quei cantieri ci sia legalità, che venga garantita legalità, venga garantito il rispetto dei contratti perché ci saranno tantissime migliaia di lavoratori e lavoratrici coinvolti. Quindi io direi che bisogna abbandonare ogni forma di polemica, rimboccarsi le maniche e fare le cose. Questo è un Ponte che già credo 54 anni fa si diceva che dovesse essere fatto. Siamo nel 2025 e ancora non abbiamo visto nulla».

«In Italia il lavoro deve tornare sano e ben organizzato»

Poi ritorna al mondo del lavoro e in particolare su quello precario, sui contratti part time e a tempo determinato, che sono i primi quesiti del Referendum voluto dalla Cgil che vedrà i cittadini andare al voto i prossimi 8 e 9 giugno: «Noi non abbiamo bisogno di interventi legislativi sulle materie lavoristiche. Tutti i soggetti devono occuparsi di rendere il mercato del lavoro e il luogo del lavoro sano, ben contrattualizzato. Noi abbiamo chiesto più interventi da parte degli ispettori, ne sono stati implementati tanti e ne servono ancora tanti. Ci deve essere un'attenzione da parte di tutti, da parte del sindacato, da parte delle imprese, da parte appunto delle istituzioni che se ne devono occupare. Noi non possiamo consentire ai lavoratori e lavoratrici di essere sfruttati.
Purtroppo è da tempo che è così, ma il sindacato è un presidio solido e lo è anche in questa terra, quindi i lavoratori e le lavoratrici sanno che possono rivolgersi alla Cisl, possono attraverso noi denunciare queste situazioni. Noi cerchiamo di presidiare i luoghi di lavoro attraverso i nostri rappresentanti e quindi bisogna assolutamente non abbassare la guardia su questi fenomeni».

«Più attenzione sulle pensioni»

Fumarola conclude sulle pensioni: «Abbiamo chiesto la riapertura del confronto sul tema delle pensioni per affrontare le eventuali difficoltà che ci sono rispetto alla normativa vigente. Per chiedere una pensione di garanzia per i giovani e per le donne, perché avendo rapporti di lavoro discontinui rischiano di arrivare alla loro pensione con delle retribuzioni che non sono adeguate, quindi pensione di garanzia per loro.
Abbiamo chiesto, e continuiamo a chiedere un'attenzione diversa sulla previdenza complementare, abbiamo chiesto di avere un'attenzione diversa e più forte rispetto alle pensioni in essere, perché le pensioni in essere devono essere non solo garantite ma anche rivalutate. Abbiamo fatto un percorso con la vecchia legge di bilancio, con l'ultima manovra di bilancio, ma non ci arrendiamo. Pensiamo che bisogna ancora far di più».