Il segretario regionale del sindacato a Dentro la Notizia critica le politiche del Governo e le dichiarazioni del ministro dei Trasporti sui referendum: «Chi è in Parlamento grazie al voto dei cittadini non può invitare a disertare le urne»
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«Salvini è a geometria variabile perché, l’altra volta diceva alle persone di andare a votare, oggi ha cambiato idea». Non le manda a dire al ministro dei Trasporti il segretario regionale della Cgil, GianfrancoTrotta, durante la puntata odierna della striscia d’informazione di LaC Tv Dentro la Notizia, dopo le dichiarazioni che ieri il vicepremier ha rilasciato a Lamezia Terme, invitando i cittadini non votare per i referendum in programma l’8 e il 9 giugno prossimi.
«Un esponente di governo che si trova lì in quanto eletto e ha usufruito del voto dei cittadini, non può dire di non andare a votare alle persone – ha continuato il segretario della Cgil -. Questo è un violentare la democrazia! La democrazia si basa sull’espressione del voto, per questo ci sono state persone che hanno perso la vita, che hanno combattuto per acquisire questo diritto-dovere. Votare è un obbligo che i cittadini hanno».
Poi interviene nel merito delle infrastrutture calabresi: «Proprio su LaC, appena eletto, lanciai l’allarme sull’Alta velocità, dissi che sarebbe stata una chimera. Il ministro Salvini ci viene a dire solo oggi che è stata azzerata tutta la progettazione, ciò fa capire che l’idea sull’Av ferroviaria guarda ad est, guarda alla Puglia e non alla Calabria, tenendo presente che per arrivare a Praia a Mare manca ancora un miliardo di euro».
Anche sul Ponte Trotta contesta le politiche del governo: «Ci sono altre priorità in Calabria e nel Paese in generale. Il Ponte sullo Stretto assorbe molte energie economiche, ma come ci arriveremo al ponte se l’alta velocità non ci sarà? Bisogna fare una battaglia in tal senso, e su questo deve intervenire anche il governatore Occhiuto. Quando un calabrese compra un biglietto per un treno veloce paga le spese per la tratta ferroviaria che però noi non abbiamo. Il silenzio del presidente in merito, dopo circa 24 ore, non mi sembra un buon viatico per la Calabria».