La convinzione che tra due anni si tornerà al voto per le Regionali, l’accusa ai sindaci di centrosinistra di non essersi impegnati come l’appuntamento avrebbe convenuto, il suggerimento a Franz Caruso di rimodulare la giunta a Cosenza e la proposta che sottoporrà agli alleati della coalizione di vedersi fin da subito per individuare un programma e un profilo con cui non farsi battere una quarta volta. Pensieri e parole di Luigi Incarnato, segretario regionale del PSI per nulla tenero con i democrat, che in conferenza stampa è stato coadiuvato dal capogruppo socialista a Palazzo dei Bruzi Raffaele Fuorivia. Senza fronzoli quest’ultimo ad evidenziare come «l’assenza di idee a livello nazionale su immigrazione e sicurezza, abbia a cascata forti ripercussioni a livello locale».

Incarnato, la cui figlia Pina è stata superata all’ultima curva dal collega di giunta Francesco De Cicco («dà le risposte che la gente vuole dalle amministrazioni pubbliche»), ha espresso quasi incredulità per la rielezione di Roberto Occhiuto «che si poteva battere, ma non in questo modo». Diverse le cause addotte. «Tridico, figura autorevole, è stato catapultato in Calabria e abbandonato da tutti. Non c’è stata un’organizzazione capace di aprire varchi per lui affinché vi si inserisse - ha detto -. Il ko del centrosinistra è colpa dell’assenza di una forza di propulsione della stessa coalizione, che negli ultimi quattro anni a Palazzo Campanella non ha quasi fatto opposizione».

Poi ancora: «In questi mesi nessuno ha chiesto ad Occhiuto perché si sia dimesso. Le vere aggravanti – ha aggiunto Incarnato - sono che in Calabria si sia deciso dall’alto chi candidare e che un esercizio democratico come il voto disgiunto non sia ammesso. A giugno e luglio, se ricordate bene, Pd, Avs e M5s lavorano su un campo progressista salvo poi dover aprire a tutti il loro tavolo dopo il passo indietro del Governatore. Il sottoscritto da due anni diceva ai diretti interessati che sarebbe successo qualcosa e di sbrigarci a trovare una personalità di spicco da proporre agli elettori. Invece ho colto solo un’eccessiva rilassatezza, anche al netto della maggioranza dei sindaci in Calabria che è di centrosinistra».

Incarnato: «I sindaci di centrosinistra non hanno dato il massimo»

Incarnato non risparmia nessuno. Accusa Fiorita e Romeo di non essere pervenuti negli ultimi mesi, Falcomatà di aver lottato per strappare per sè un seggio in Consiglio regionale e Caruso e Stasi di non aver dato alla causa comune quanto ci sarebbe aspettato. «In politica c’è una regola: quando un dirigente fa una scelta, deve capire le ricadute delle sue decisioni. In presenza di una sconfitta – ha approfondito il segretario del PSI - per Stasi o Fiorita rimarrà tutto così come è? A Cosenza non ci saranno contraccolpi? A Caruso consiglierò un tagliando di fine legislatura, riorganizzando anche la giunta. Nessuno può rimanere fermo dopo la disfatta in chiave regionale».

Il primo collaboratore del sindaco di Cosenza ha ipotizzato un nuovo riassetto politico per poi aggiungere: «Nell’ambito degli equilibri, il centrosinistra non resterà immobile da nessuna parte: a Rende, Corigliano Rossano e Cosenza. Ecco perché abbiamo necessità di tenere dentro tutte le forze politiche ed essere bravi a governare processi. Il blocco Schlein-Conte non può vincere da solo: c’è bisogno dell’asse riformista-cattolico. In Calabria abbiamo ricevuto candidatura prestigiosa, ma decontestualizzata dai territori. Ricordiamoci che quando Tridico aveva detto no, c’erano tre primi cittadini pronti: Falcomatà, Stasi e Caruso».

La proposta di Incarnato

Incarnato è poi entrato nel merito della nuova governance regionale. «In questi giorni circola il nome di Wanda Ferro come vicepresidente. Se fosse vero - ha sentenziato - significherebbe una cosa sola: che si voterà presto e noi dovremo farci trovare pronti. Penso che stia maturando un cambio di guardia, accompagnando Occhiuto a fare il ministro e proponendo lei come candidata presidente».

A seguire le bordate al Partito Democratico. «Non passiamo come aggregato attendibile, arriviamo alle urne sempre con difficoltà, privi di idee e all’ultimo momento. Quando si sbaglia, bisogna lasciare fare a chi sa fare. Non mi ferisco direttamente al M5S, ma al PD che ha spinto forse più dei pentastellati per Tridico. Gli egoismi non pagano più – ha evidenziato-. Manca il Minniti di turno, che tutti riconoscevamo come leader. Oggi serve fare squadra».

Da qui parte l’sms agli altri partiti della coalizione. «La mia proposta, che formalizzerò nell’immediato ai colleghi, è che da subito, nella prossima settimana ci sia un tavolo che analizzi quanto accaduto. Il cambiamento non si annuncia, si fa, specialmente nelle liste. Luigi Incarnato può dare una mano ai giovani che rappresentano la futura classe dirigente, ma non ha più aspirazioni politiche. Sia chiara una cosa: è stata la terza sconfitta targata Partito Democratico, che sembra che in Calabria non voglia vincere. Se non si cambierà, dovrò pensare che ci sia un trasversalismo di fondo nella politica calabrese e sarebbe intollerabile».