La strana coppia

«Un uomo normale guarda il c... a una donna», pioggia di polemiche su Bandecchi ma l’alleato reggino Ripepi esulta: «Attacchi a gogo, andiamo benissimo»

Polverone sul sindaco di Terni per le sue parole durante la discussione di un provvedimento sulla violenza di genere in Consiglio comunale. Sabato scorso l'evento in riva allo Stretto con il politico calabrese che non teme la deriva trash ed esalta il leader di Alternativa popolare

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di Claudio Labate
23 gennaio 2024
14:01
Ripepi e Bandecchi durante l’appuntamento al Cilea
Ripepi e Bandecchi durante l’appuntamento al Cilea

La stella di Stefano Bandecchi incomincia a brillare anche su Reggio e la Calabria. Una luce, piuttosto noir, che sta consegnando giorno dopo giorno nuovi spunti che servono a tratteggiare i contorni di un personaggio sui generis. Soprattutto perché il sindaco di Terni fa di tutto per “finire sui giornali”, come si diceva una volta, con le sue sparate, a volte provocazioni, a volte insensati pensieri consegnati al trash della cronaca. L’ultima in ordine di tempo, è la frase pronunciata in un momento concitato del Consiglio comunale della città umbra, impegnato nella discussione di un provvedimento presentato dalle minoranze sulla violenza di genere: «Un uomo normale guarda il bel c** di una donna e forse ci prova anche. Poi se ci riesce se la tro** anche. Se poi non ci riesce invece torna a casa».

Questa la sua idea, che rivendica con forza, «parola per parola» ha detto il leader di Alternativa popolare, convinto che «tutti gli italiani maschi mi hanno capito, almeno quelli normali, e per normali intendo sani di mente. Tutte le femmine normali mi hanno capito».


Stefano Bandecchi ha ufficializzato, sabato scorso, insieme a Massimo Ripepi, un gemellaggio politico tra le città di Terni e Reggio Calabria. Lo ha fatto in grande stile, al Teatro Cilea, agghindato per l’occasione, dando vita ad una vera e propria convention che ci consegna una prima novità: location e organizzazione di eventi non li sa fare soltanto Francesco Cannizzaro con la sua Forza Italia. Ripepi, insomma, sa il fatto suo. E ripete pedissequamente un concetto: «Io mi rivedo nelle battaglie e in tutto quello che dice Stefano. Perché è un uomo vero».

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Eppure di fronte a certe affermazioni pubbliche, che in alcuni casi fanno rabbrividire, ci sarebbe da dire qualcosa.
Il punto però è che anche Ripepi rischia di finire, come del resto già successo, dentro il tritacarne del trash bandecchiano, provando ad usare a proprio vantaggio e del suo movimento rivoluzionario il vecchio adagio "Non importa che se ne parli bene o male l'importante è che se ne parli". È successo proprio in questi giorni con titoli, foto notizie, e commenti che hanno popolato i quotidiani nazionali. E non solo. Visto che i due si sono meritati già due o tre vetrine social del giornalista, polemista e scrittore Andrea Scanzi che su youtube li fa a pezzi, storpiando più volte il nome di Ripepi, identificato come un santone e personaggio mitologico. A riprova, il fatto che il politico reggino abbia risposto con una diretta social, ieri sera, intitolata: "Stiamo andando benissimo, attacchi a gogo", parlando di «poteri da combattere».

Oltretutto è stato lo stesso Ripepi – ipotizzando la presenza di spie ed infiltrati al Cilea - a indicare, con nomi e cognomi, i suoi più acerrimi avversari politici, che si sono «venduti» e hanno «tradito la città».

Il sodalizio con Alternativa popolare di Bandecchi, è insomma un rapporto di mutuo sostegno nato nelle more dell’assegnazione del titolo della Reggina calcio, ma già entrato nel vivo. Ripepi porterà le insegne di Ap alle elezioni europee di giugno, e Bandecchi sosterrà la Rivoluzione del soldato semplice – già promosso a generale – dell’esercito del bene. «Io ho dovuto sciogliere come segretario nazionale di Alternativa popolare l’idea se andare da soli o in compagnia. Abbiamo deciso di andare da soli e da quando ho detto io mi candido alle europee, ci sono una trentina di persone che con me si sono candidate automaticamente, anche quelli che non lo sanno. Ripepi era tra quelli che lo sapevano», ha detto il sindaco di Terni.

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Basta così? No, perché quella di Ripepi è la prima delle cinque correnti che – ha “ordinato” Bandecchi – animeranno Alternativa popolare, perché «la diversità è ricchezza».

E il calcio? La questione Reggina è rimasta sempre sullo sfondo di questo incontro e di questa collaborazione. Bandecchi ha rinnovato la sua disponibilità a fare qualcosa se ce ne fosse bisogno, annunciando una sponsorizzazione da 100 mila auro per la squadra amaranto. Lo ha fatto alla fine della convention. Ma è chiaro che il coordinatore nazionale di Alternativa popolare, non può, e non vuole, rimanere prigioniero dei colori amaranto. Lo sa anche lui che ha provato in tutti i modi a mantenere confinata in un angolo una questione che suo malgrado entra in tutti i discorsi dei reggini. Anche nelle testimonianze confezionate nella kermesse voluta da Ripepi, la maglia amaranto è tornata e ritornata, finché alla fine, quasi sentendosi in obbligo rispetto alla calorosa accoglienza dei reggini, il sindaco di Terni ha annunciato l’idea della sponsorizzazione. O sarebbe più corretto dire provocazione?

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D’altra parte l’ingresso della Unicusano tra gli sponsor, farebbe della Lfa Reggio Calabria la squadra più “titolata”, non solo della D, facendo coppia con E-Campus – di proprietà della nuova dirigenza - in un derby telematico delle università, che non avrebbe precedenti, ma sarebbe giocato tutto sulla maglia amaranto. 
Porterà fortuna tutta questa ribalta mediatica? Ripepi – che dice di aspettarsi anche l’intervento di Selvaggia Lucarelli – ricorda l’attacco frontale di Scanzi alla Meloni, augurandosi che anche per lui andrà a finire come alla Giorgia nazionale.

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