Doppia cifra superata di slancio: exploit di Bevilacqua che però non entra in consiglio regionale. Emanuele Ionà da sindaco mancato allo scranno di Palazzo Campanella. Il centrosinistra supera di poco i 9mila voti ma la candidata cittadina Amalia Bruni non centra l’obiettivo
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Lamezia capitale della Lega in Calabria: l’obiettivo della doppia cifra auspicato da Salvini è più che centrato. È uno dei dati emersi dall’ultima tornata elettorale che ha visto il ritorno del forzista Roberto Occhiuto al piano più alto della Cittadella regionale. Nella città della Piana, Occhiuto ha totalizzato 16.830 voti, il 63,81% delle preferenze rispetto ai competitor Pasquale Tridico, 35,17% e Francesco Toscano, 1,02%.
Ci sono altri centri in cui il Carroccio ha primeggiato ma la città della Piana è il più significativo: a Lamezia il rieletto presidente deve dire grazie alla Lega che di questi 16mila voti ne ha raccolto il 24,50%, (6.025 voti), più delle liste a lui direttamente riconducibili.
Occhiuto Presidente, infatti, totalizza 4,893 voti (19,89%) mentre Forza Italia ha risicati 981 voti (3,99%).
Non entra in consiglio regionale ma traina i voti salviniani a Lamezia Giampaolo Bevilacqua che a maggio macinava consensi da candidato autonomo per il consiglio comunale. Per le regionali è stato arruolato dalla Lega dove a Lamezia ha totalizzato 3.372 voti anche se nella circoscrizione centro (province di Crotone, Catanzaro e Vibo), con i suoi 5.098 voti, non ha nemmeno sfiorato i 12.130 voti di Filippo Mancuso (che a Lamezia ha avuto 703 voti), unico leghista in consiglio regionale della circoscrizione centro.
Sempre nella circoscrizione centro, Forza Italia porta bene all’imprenditore Emanuele Ionà (6.833 voti) che conquista uno scranno grazie anche ai 3.741 voti dei lametini. Sembrano lontani i tempi in cui Forza Italia tentennava se candidarlo a sindaco o meno e lui nicchiava per poi rinunciare alla candidatura.
Il partito di Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia, a Lamezia totalizza 2.197 voti. Una manciata di preferenze che vanno in maggioranza ad Antonio Montuoro (996 voti) e Wanda Ferro (742 voti). La circoscrizione centro premia Montuoro con 11.920 preferenze.
Anche Lamezia Terme segue il trend della debacle generale del centrosinistra che totalizza 9.277 voti dei quali 2.456 vanno al Partito democratico che quasi doppia il Movimento Cinquestelle (1.391 voti).
Della circoscrizione centro in consiglio regionale ritorna Ernesto Francesco Alecci (12.591 voti) mentre resta fuori Amalia Cecilia Bruni (4.053). Il medico lametino ha totalizzato 1.570 voti nella sua città. A livello locale la distanza con un improvvisato leghista come Bevilacqua s’è sentita. È l’inequivocabile segno dei tempi.